Sono passato in Lago Senna qualche settimana fa, il giorno in cui erano presenti gli scarrabili per conferire i rifiuti ingombranti. Pensavo di essermi sbagliato nel notare che non veniva chiesto di fornire prova del pagamento della tassa sui rifiuti ed invece no, mi sono informato e ho scoperto che viene richiesto solo il documento di riconoscimento. Se così è allora io credo che in quella lunga fila per conferire i rifiuti ci siano due tipi diversi di cittadini: quelli che pagano la TARI e quelli che non la pagano.

I primi si dividono in due sotto categorie: quelli che approfittano di questa comodità ma che anche in assenza conferirebbero il materiale all’isola ecologica (da se o tramite il servizio offerto per il ritiro) e quelli che, pur pagando, per non avere la seccatura di fare da se o richiedere il ritiro, conferiscono dove capita. Credo che questa seconda sottocategoria sia molto minoritaria rispetto alla prima, perchè per una specie di principio di coerenza interna, in genere se uno paga la tassa poi non se ne va in giro a deturpare il territorio.

La seconda categoria invece, quella che non paga la TARI, conferisce quasi sempre dove capita (e bene ce ne accorgiamo ormai da circa 20 anni), ma se gli fai la gentilezza di non chiedergli alcuna tassa pagata da mostrare e fornisci un luogo comodo dove conferire, allora lo sforzo lo fa!

Questo è un po’ lo stesso principio dei condoni, edilizi, fiscali, etc… un accordo non sottobanco con gente che tu non riesci a prendere (e che qualche volta non vuoi, i mezzi ci sono!) ma che, venendogli incontro, cerchi almeno di limitare: se la devono andare a buttare in giro meglio che lo facciano qui, dove ci sono gli scarrabili.

Potrebbe sembrare una cosa razionale, in realtà è un’abitudine malsana che non limita affatto il fenomeno delle discariche (e anche dell’immondizia minuta) che si vedono in giro e che, oltretutto, fa passare per fesso chi paga mentre si liscia il pelo a chi non lo fa. Ovviamente non è che questa cosa sia riconducibile a questa amministrazione, lo fanno tutte. Io chiedo una cosa sola: è giusto?

 Riccardo