Ieri mattina una signora di Focene ha segnalato alla Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Roma lo spiaggiamento di una tartaruga marina di medie dimensioni (circa 50 cm di lunghezza) della specie Caretta Caretta, che è stata soccorsa sulla spiaggia dagli uomini della Guardia Costiera sotto il coordinamento del Comandante C.V. (CP) Fabrizio Ratto Vaquer.
Dopo un accurata visita medica da parte del Dott. Zagaglia, veterinario dell’Asl Roma 3, l’esemplare anche se anziano e in evidente stato di affaticamento è stato giudicato in buone condizioni di salute e si è deciso per il rilascio della tartaruga che ha raggiunto il mare e si è allontanata nuotando liberamente.
Tali interventi di soccorso, rientrano in una più ampia rete regionale di primo intervento e recupero delle tartarughe marine denominata “Tartalazio”, cui la Guardia Costiera di Roma, sotto il più ampio coordinamento della Direzione Marittima del Lazio, partecipa attivamente insieme all’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio, all’Ente Regionale Roma Natura, Zoomarine di Torvajanica edil centro di recupero e clinica Turtle Point “Anton Dohrn” di Bagnoli ove gli animali vengono curati e, dopo un periodo di degenza, immessi di nuovo nel loro ambiente naturale.
Da inizio anno, sul litorale romano si sono spiaggiate 11 tartarughe: il personale del Compartimento Marittimo di Roma, sotto il coordinamento della Direzione Marittima del Lazio, opera costantemente in mare per la tutela delle specie protette e non, quali tartarughe, cetacei e squali, a rischio di estinzione e rimane sempre in prima linea a fornire al Dicastero dell’Ambiente e agli enti di ricerca, le informazioni utili a comprendere le cause di tali eventi e ad approfondire gli studi in materia. Un ringraziamento va alla signora che chiamando il 1530 della Guardia Costiera ha permesso il rapido intervento, scientificamente molto interessante. L’invito per tutti i cittadini è quello di segnalare sempre con tempestività gli avvistamenti o eventuali spiaggiamenti di specie protette ferite o in difficoltà, al fine di poter attivare la rete di soccorsi e l’intervento immediato del personale specializzato (biologi marini, medici veterinari, ecc.) teso al salvataggio di queste specie, molte delle quali in via di estinzione.

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