Da quanti anni si parla del recupero dell’ex centrale elettrica in via del Faro? Tanti, troppi. Ma finora, aldilà di qualche iniziativa privata, nulla di concreto era ancora agli atti. Le cose sono cambiate, l’amministrazione comunale intende procedere all’acquisto dell’edificio per poi ristrutturarlo e trasformarlo in un grande auditorium destinato a spettacoli, concerti, mostre d’arte e iniziative culturali. E non si tratta di mere intenzioni, la trattativa con Enel è conclusa è stato fissato il prezzo.
“La vecchia centrale di via del Faro è in uno stato di degrado e abbandono da troppi anni – conferma il sindaco Esterino Montino – recuperarla significa, come prima cosa, attuare un progetto di riqualificazione e ricucitura urbana. Ho sempre pensato che non fosse giusto lasciare questo straordinario bene storico e patrimoniale nell’abbandono. Subito dopo l’inizio del mio mandato ho cominciato una lunga trattativa con i responsabili del patrimonio dell’Enel per riuscire ad avere questo spazio di 20mila metri quadri, metterlo a disposizione dei nostri concittadini, con l’obiettivo di costruire una vera e propria Città della Cultura. Non è stato semplice: all’inizio le parti erano molto distanti. L’Enel voleva oltre tre milioni di euro, ma alla fine riusciremo ad acquisirla subito dopo l’approvazione del Bilancio per circa 650mila euro. Sarà un luogo di aggregazione, un centro polifunzionale unico su tutto il litorale, aperto alla musica, al cinema, al teatro, a mostre di ogni genere – continua il sindaco – Ma potrà anche essere un centro congressi nel nostro Comune a due passi da Villa Guglielmi e a 5 minuti dall’Aeroporto internazionale di Fiumicino. Avrà diverse aule multimediali e una grande sala per concerti ed eventi. Un “Auditorium del mare” al centro della città, sottratto a possibili speculazioni edilizie e restituito a tutti i cittadini del nostro Comune”.
Esiste già un progetto preliminare di trasformazione realizzato da dei giovani architetti di Fiumicino, Edoardo Sborchia e Alessandro Sepe, che hanno fatto un ottimo lavoro che è subito piaciuto all’amministrazione e al sindaco per come sono riusciti ad intervenire in un complesso di alto valore architettonico come questo realizzato dall’ingegnere Riccardo Morandi.
“In un contesto di grave crisi economica come quello attuale, abbiamo sempre creduto come giovani architetti che il riuso e la riqualificazione di fabbricati abbandonati fosse la via migliore e più giusta da seguire – dicono i progettisti Sborchia e Sepe – Non più sfruttamento smodato del suolo, così come avvenuto negli anni passati e come ancora si insegna nelle università di architettura, ma piccoli interventi, a volte quasi chirurgici, sull’esistente volti a creare, lì dove prima c’era il degrado e l’abbandono, nuovi spazi e nuovi usi, nuovi motori di aggregazione sociale”.
Nel rispetto dei caratteri originali dell’opera di Morandi, il progetto mira a colmare un limite evidente: la mancanza a Fiumicino di spazi di aggregazione e di incontro.
L’idea è quella di rendere la “centrale” il nuovo punto di riferimento per la vita della città e di creare un rapporto preferenziale con il sistema del verde di Villa Guglielmi alla quale verrà collegata da un passaggio diretto.
L’ex centrale, isolata e messa in sicurezza la parte ancora attiva, anche per la sua vicinanza con Roma diventerà un auditorium per concerti di diverso genere, una vera e propria “Centrale del Suono”. All’interno ci sarà una grande sala a tutt’altezza che oltre ai concerti potrà essere uno spazio espositivo per eventi culturali, uno “spazio flessibile” richiesto dai tempi con una grande apertura a nord che servirà a filtrare una luce indiretta. Oltre a quella principale ci sarà un’altra sala più piccola da 180 posti a sedere per dibattiti, convegni, presentazioni.
Al piano terra ci saranno gli uffici e laboratori pubblici, adatti al “coworking”, la condivisione di spazi lavorativi. Esternamente ci sarà una grande piazza con spalti per musica dal vivo e cinema all’aperto, tutto circondato da aiuole e gazebi immersi tra essenze floreali. Dall’altra parte troveranno posto un centro ristoro con terrazza su villa Guglielmi e il parcheggio.
“Ci aspettiamo che questo grande intervento possa dare a Fiumicino un’identità culturale nuova – aggiungono i progettisti – rinnovare nel senso latino di rendere ancora una volta il nuovo, lo stupore e la curiosità, nel rispetto della tradizione e dei maestri che ci hanno preceduti”.
Il sindaco ha già fatto una stima dei costi che serviranno per demolire e ricostruire la centrale, circa 6 milioni di euro. “Oltre alle nostre risorse di bilancio, che abbiamo già preventivato – dice Montino – stiamo pensando ad una Fondazione di riferimento, un ente che con il concorso di soggetti istituzionali, risorse pubbliche e private, sia in grado non solo di concorrere alla realizzazione di questa opera straordinaria per il nostro territorio, ma anche di proporre poi eventi e iniziative culturali di grande respiro”.
Il grande progetto di riqualificazione non è però piaciuto all’opposizione in Consiglio comunale e che in un comunicato congiunto a firma dei consiglieri Mauro Gonnelli, William De Vecchis, Federica Poggio, Roberto Merlini, Giuseppe Picciano e Raffaello Biselli ha pesantemente criticato l’amministrazione comunale. “Un Auditorium nell’ex centrale Enel? Splendida idea. Peccato che rischi di essere l’ennesimo di una lunghissima serie di annunci tirati lì a casaccio per spostare l’attenzione dagli innumerevoli problemi mai affrontati. Sì perché di concreto c’è poco o nulla. L’area non è stata acquisita, lo stabile non è stato ceduto al comune e soprattutto manca un piccolo particolare: i 6 milioni di euro per la ristrutturazione che il sindaco vorrebbe reperire con risorse del Comune e la creazione di una Fondazione che parteciperà alla realizzazione e alla promozione degli eventi. Non ci sono i soldi per ristrutturare le scuole, le strade cadono a pezzi, l’illuminazione pubblica è inesistente. Mancano i fondi per gli aiuti alle famiglie in difficoltà e le persone con disabilità. Non c’è un euro per i bisogni primari di questa città e Montino ci vuole far credere di avere qualche milioncino da parte per ristrutturare l’ex centrale? Sarà, ma somiglia tanto all’annuncio del nuovo sottopasso, dei 5mila cassintegrati da assumere in comune, del teatro comunale, delle nuove piste ciclabili, del centro fitness all’aperto, del nuovo mercato del pesce, dei lavori per il nuovo Ponte della Scafa, delle piazze in ogni località, della nuova stazione e della riduzione delle tasse. La speranza però, come si dice, è sempre l’ultima a morire. Ci auguriamo tutti che tra i tremila annunci fatti almeno uno gli riesca. D’altronde anche il mago Oronzo 2-3 verità alla fine riesce sempre ad azzeccarle. Rimane il fatto che se davvero questa idea prendesse forma, la sua progettazione potrebbe rappresentare un’opportunità per molti architetti e professionisti del nostro Comune. Sarebbe bello che l’amministrazione invece di assegnare come al solito i lavori a questo o quello, emanasse un bando delle idee con il quale individuare i professionisti che daranno vita al nuovo auditorium. Sappiamo che la trasparenza non è che sia uno dei loro punti forti, le tante, troppe, coincidenze riscontrate nel rilascio dei contributi per il bando giovani lasciano perplessi, ma come si dice: sognare non costa nulla”.