Mario Baccini è un politico di lungo corso del Comune di Fiumicino. Al pari di Esterino Montino, è uno dei pochi ad avere un lungo curriculum con incarichi di rilievo nazionale. Deputato per ben quattro legislature, XII, XIII, XIV e XVI, ha ricoperto la carica di sottosegretario agli Affari Esteri, dal 3 dicembre 2004 all’8 maggio 2006 è stato Ministro della Funzione Pubblica e nella XV legislatura è stato eletto senatore e quindi nominato vice presidente del Senato. Nelle elezioni del 2013, decimo nella lista del Pdl romano, non è stato eletto.
Ma che fa oggi Mario Baccini? 
“Attualmente sono Presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito, un ente di diritto pubblico e una istituzione promossa dal Segretario generale dell’ONU. Inoltre sono impegnato nel sociale come presidente della Fondazione Foedus, che nasce dall’esigenza di creare una sinergia tra cultura, solidarietà e attività di impresa in Italia e nel mondo”.
Ma viene spesso a Fiumicino e ogni volta le sue visite non passano inosservate…
Questo territorio è nel mio cuore. Sono nato qui, i miei nonni durante la bonifica dalla Lombardia si trasferirono prima al Cantiere di Fregene, poi a Maccarese. Al bivio dell’Aurelia per Fregene una volta c’era la baracchetta di mia nonna la “Sora Maria”, dove i turisti da Roma trovavano un punto di ristoro prima di arrivare al mare.
Come vede oggi questo territorio?
Fiumicino è una città in controtendenza con resto del Lazio e del Paese per le importanti prospettive di sviluppo di portualità, aerea e navale, e per le grandi potenzialità turistiche, comprese quelle del nord del territorio che troppe volte viene dimenticato.
Devo essere franco, mi aspettavo di più dalla svolta promessa dalla nuova giunta Montino. Dopo 10 anni di governo Canapini, ottimo amministratore che ha permesso al bilancio di non andare in default, attendevo uno sforzo per il rilancio del territorio. Ci sono dei ritardi nel programma e l’obiettivo sembra ancora lontano.
Ha qualche iniziativa in corso?
Ho intenzione di portare avanti un progetto di sostegno dei comuni del litorale tra Fiumicino e Civitavecchia, una Fondazione al servizio dei cittadini, non sovrapposta alle amministrazione ma di semplice aiuto.
Per fare cosa?
Permettere alle persone della società civile, che di solito non partecipano alle vicende pubbliche perché scoraggiate dalla presenza di gruppi di potere o affaristici, di dare il loro contributo in termini di idee, proposte, soluzioni. Menti, professionisti, esponenti del mondo accademico e della ricerca, tutti insieme per riprogrammare il nostro futuro e dare una spinta propositiva e lungimirante a progetti troppo spesso asfittici e senza prospettiva.
Un po’ fumoso…
Partiamo da una semplice considerazione, il territorio del litorale, da Fiumicino a Civitavecchia, si è contraddistinto per la “politica del metro cubo”, delle varianti urbanistiche, del Piani regolatori. C’è una classe dirigente con la vocazione verso l’arricchimento che ha pensato di prosperare su tutto questo. Bisogna con chiarezza porre fine a tutto questo. Puntiamo su nuovi rappresentanti, giovani in particolare, che si stanno dando da fare in tutt’altra direzione. Dobbiamo sostenerli, incoraggiarli e partecipare a questo programma di sviluppo sano del territorio che parte e deve trovare linfa sempre maggiore nella società civile.

Ha in mente una nuova formazione politica?
Non un nuovo partito politico ma un movimento culturale, cattolico, di idee, di proposte, per lo sviluppo, la libertà e la democrazia. Lancio una sfida ai giovani, a livello locale come nazionale: partecipate a questo progetto, in cui riunire persone con competenze diverse, per favorire lo sviluppo del territorio attraverso una nuova visione e progettazione. Tutto questo sempre nella prospettiva di aiutare le amministrazioni territoriali, senza sovrapporsi ad esse o “commissariarle”.
Ci sarà qualche iniziativa che coinvolgerà Fiumicino?
Dopo la presentazione del libro di Monsignor Toso con la partecipazione di 200 giovani, un primo nucleo di quel movimento cattolico giovanile a cui mi riferivo, prima dell’estate faremo una sorta di check al Comune di Fiumicino per verificare a che punto si è arrivati con i programmi, quindi a settembre lanceremo definitivamente il movimento. Inoltre, come Microcredito abbiamo presentato il progetto La Buona Terra. L’obiettivo è quello di sviluppare competenze e capacità di tutti quei soggetti interessati al sistema microcredito per la progettazione e gestione di attività imprenditoriali in agricoltura sociale. Lo proporremo anche alla ribalta nazionale all’Expò di Milano e stiamo valutando anche l’idea di presentare un forum dedicato proprio nel comune di Fiumicino.