Adottare un bambino a distanza è un impegno serio, emozionante e straordinariamente coinvolgente.

A volte si dimentica cosa voglia dire sostenere un bambino a distanza; ne parliamo con Farmacisti in aiuto, Associazione Onlus che nasce a Fiumicino ed opera con progetti di solidarietà in diverse zone del mondo.

In questi giorni sta imperversando nel web la polemica sulla nuova adozione della famiglia Pitt –Jolie: secondo i rumors Angelina Jolie avrebbe donato alla famiglia naturale della nuova arrivata in casa un milione di dollari, cifra sensazionale che fa gridare allo scandalo i malpensanti e quanto meno lasciare perplessi altri; con una donazione del genere, non poteva lasciare il bambino (originario della Cambogia ndr.) direttamente in quella famiglia, sostenendola a distanza? Si chiedono in molti.

Non entreremo in questa polemica, ma spiegare meglio chi sono i bambini sostenuti a distanza e come è possibile aderire a questi progetti. Per farlo vi presentiamo Aradhya e la sua famiglia; lei è una bimba indiana che ha compiuto il mese scorso 3 anni, frequenta l’asilo, è vivace e sempre sorridente. La famiglia non ha terra nè casa propria; per questo vivono insieme alla nonna paterna da lei, nella casa costruita con l’aiuto del governo locale. E’ fatta di mattoni forati e ha il tetto in cemento. Pareti, soffitto e pavimento non sono rivestiti, il che causa infiltrazioni durante i monsoni. Ci sono l’ingresso abitabile e due camere e stanno usando una piccola baracca esterna come cucina. Non hanno energia elettrica e la latrina è molto danneggiata. Hanno ottenuto un piccolo aiuto dal governo per scavare un pozzo, ma i lavori non sono finiti e quindi raccolgono l’acqua dal pozzo del vicino.

A novembre 2013 Babu (il padre), muratore, è caduto dal tetto di una casa mentre lavorava. Si è rotto la gamba sinistra ed è stato ricoverato in ospedale per un mese. Ora ha difficoltà a camminare e non è in grado di fare alcun lavoro minimamente pesante. Inizialmente andava regolarmente ai controlli medici, ma poi ha smesso per problemi economici. Ora sta facendo cesti di bambù in casa, ma guadagna pochissimo e con questo reddito non copre neppure le spese quotidiane. Mini Mol, la madre, è casalinga e le due figlie, Aparna e Aradhya, di un solo anno di distanza, sono entrambe all’asilo.

Racconta Tullio Darol, Presidente di Farmacisti in aiuto: “Per fortuna questa famiglia, grazie al sostegno a distanza, ora riceve un supporto economico che consente ad Aradhya di studiare, ricevere visite mediche periodiche e beneficiare di un aiuto indispensabile per il mantenimento. Di storie come la sua ce ne sono tante e speriamo di riuscire ad aiutare sempre più persone e famiglie con l’intento di costruire un circuito di solidarietà e di auto-aiuto”.

 

Per avere maggiori informazioni su come sostenere Farmacisti in aiuto, è possibile visitare il sito web www.farmacistiinaiuto.org oppure la Facebook Fan Page FarmacistiinaiutoOnlus o ancora scrivere a segreteria@farmacistiinaiuto.org o chiamare il 346-4360567.