“Mercoledì 1 aprile si è tenuto il Consiglio Comunale straordinario per discutere le osservazioni alla proposta di modificazione del piano di bacino del fiume Tevere dell’autorità di bacino”. È quanto dice con una nota il Movimento 5 Stelle Fiumicino. “In sostanza si tratta di riclassificare le zone a rischio idrogeologico del nostro Comune, a seconda delle opere di messa in sicurezza da realizzare nelle aree di Torre Clementina e Isola Sacra – si legge nella nota – In particolare per Isola Sacra l’opera piu’ importante è la strada argine che secondo il progetto dell’ARDIS dovrebbe seguire per un primo tratto la riva di Fiumara Grande, per poi scostarsene e passare a nord del borgo di Passo Sentinella nei terreni regionali di interesse comunitario (SIC). Scopo della strada argine sarebbe quello di contenere eventuali esondazioni del Tevere, riducendo cosi’ il rischio idrogeologico di Isola Sacra e sbloccando di conseguenza i permessi di costruzione di quei terreni vincolati, che da anni costituiscono una delle questioni piu’ difficili e complesse del nostro Comune. Quello che a nostro avviso rende improponibile questa soluzione, è il prezzo da pagare per gli abitanti di Passo Sentinella, che per la loro incolumita’ e sicurezza dovrebbero lasciare le loro case e trasferirsi in nuovi alloggi, in quanto l’intero quartiere non sarebbe protetto dal nuovo argine ma anzi costretto da esso nel bacino del fiume, e verrebbe sommerso in caso di esondazione. I motivi che rendono questo progetto del tutto inadeguato sono molteplici. In primo luogo costringere i cittadini ad abbandonare le loro case ed il loro quartiere è un atto che in questo nuovo secolo di ecosostenibilita’ ed integrazione ambientale non avrei mai creduto di dover vedere. Tornano in mente le “evacuazioni” dei quartieri storici di Roma dei primi decenni del 1900, quando migliaia di romani furono trasferiti nelle borgate di periferia per costruire nuove strade e far posto a nuove speculazioni, perdendo completamente lo spirito dei quartieri storici del centro.Con i suoi bilancioni e le sue palafitte, Passo Sentinella è la parte piu caratteristica di Isola Sacra che piu’ ci ricorda “come eravamo” , e che custodisce parti importanti della storia del cinema italiano del secolo scorso e la memoria di autori dell’importanza di Pierpaolo Pasolini.Del resto gran parte dei luoghi piu’ preziosi e suggestivi d’Italia si trova in zone ad alto rischio idrogeologico, ma mentre in Liguria si ricostruiscono pezzo per pezzo i paesi alluvionati delle Cinque Terre, a Fiumicino si pensa di distruggere quello che abbiamo, anziché fare tutto il possibile per valorizzarlo. Con una freddezza ed una superficialita’ sconcertanti l’Amministrazione Comunale progetta di sradicare 300 famiglie dalle loro vite senza nemmeno prendersi il disturbo di dire agli stessi cittadini dove andranno a finire. È facile tuttavia intuire l’intenzione di costruire altri alloggi popolari, ai quali aggiungere con ogni probabilita’ ancora altro cemento. Le proposte individuali di ricollocazione illustrate in Consiglio dal Sindaco Montino, non sono altro che una ipocrita variante di uno sfratto forzato di massa, un tentativo di “spennare l’oca senza farla cantare” come avrebbero detto i contadini di una volta. Cio’ che è ancora peggio è che si sono messi i cittadini gli uni contro gli altri, facendo credere ai proprietari dei terreni vincolati che l’unico modo possibile per sbloccare i permessi di costruzione passi attraverso la perdita della casa e delle radici per altre 300 famiglie. Siamo convinti che una soluzione che sia veramente positiva deve tenere conto degli interessi di tutti i cittadini, e chiunque pensi di spendere il nome del MoVimento5Stelle per proteggere solamente gli interessi di alcune categorie dimostra di non aver capito affatto quali sono i nostri valori portanti. In ultimo ma non meno importante, mentre l’inizio dei lavori per la costruzione della strada argine è imminente, la ricollocazione eventuale degli abitanti di Passo Sentinella sembra essere un progetto ancora piuttosto lontano, il che, in caso di maltempo, porterebbe solo ad un ulteriore aggravamento dei rischi a cui sono esposte le popolazioni coinvolte”.