Il branco è tornato. Nella notte del 12 agosto i lupi hanno attaccato l’allevamento di Giuseppe Brandizzi di Aranova sbranando due manze di 200 chili l’una. Dovevano essere tanti e anche affamati perché dei due animali è rimasto ben poco. Era tanto che nella zona il branco non puntava gli allevamenti, le ultime incursioni conosciute risalgono a fine 2014, quando a novembre vennero sbranate sei manze a un’altra azienda zootecnica, quella degli Scorsolini. Seguita il 21 gennaio del 2015 da un altro attacco a un vitello di un allevatore di Tragliata.

Poi tanti avvistamenti un po’ ovunque, anche vicino al litorale, ma i lupi sembravano preferire la caccia ai cinghiali, ormai molto diffusi nelle campagne, oppure ai daini presenti soprattutto a Fregene nell’area dell’Oasi di Macchigarande del WWF. Solo nell’oasi sono stati sbranati almeno otto esemplari tra fine 2021 e inizio 2022.

Da una decina di anni i lupi sono tornati, il primo gruppo si è insediato nella zona tra Testa di Lepre e Castel di Guido. L’altra colonia è più recente e si è stabilita sul litorale tra Maccarese e Fregene. Secondo le immagini delle fototrappole questo secondo branco è composto da almeno sette esemplari.

In un momento di crisi come questo per gli agricoltori e gli allevatori la proliferazione della fauna selvatica è diventato un problema ancora più grande, anche perché i cinghiali con l’aumento dei lupi per difendersi hanno cambiato abitudini, non girano più da soli per i campi ma in gruppi di dieci, quindici alla volta e quando passano su un campo lo devastano.

“Gli allevatori dovranno riprendere a fare la vigilanza notturna – spiega Massimiliano Mattiuzzo, presidente del Biodistretto Etrusco Romano che rappresenta tante aziende – ormai fissa per alcuni agricoltori contro le devastazioni dei cinghiali. La Cantina del Castello di Torre In Pietra ha dovuto prendere delle persone per attivare e controllare il sistema di difesa elettrico ai vigneti. La presenza nel nostro territorio dei cinghiali e dei lupi provoca gravi danni e i rimborsi sono irrisori. Anche a seguito della recente approvazione in Consiglio comunale della mozione sulla presenza dei cinghiali nel territorio, ritengo che il Comune debba provvedere con urgenza a commissionare, come prevede la norma, uno studio per il contenimento, la cattura e il trasferimento di questi animali in zone atte a ospitarli. Come Biodistretto ci auguriamo di poter interloquire con l’amministrazione e di avviare da subito le prime catture per ristabilire l’equilibrio fra queste specie predatrici“.

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