Dopo due covate perse mamma Beccostorto ha deposto le sue 3 uova a Palidoro. Con l’aiuto dei volontari del Garol questa volta la nidiata ce la potrebbe fare. di Massimo Biondi (ornitologo Garol) Il Fratino (Charadriusalexandrinus) è un piccolo uccello che nidifica lungo le nostre spiagge. In Italia si stimano appena 700 coppie riproduttive; essendo la popolazione nazionale diminuita di almeno il 50% negli ultimi 10 anni, il Fratino è considerato ad alto rischio di estinzione. Depone sulla sabbia le sue 3 uova, che vengono covate per 26 giorni; alla schiusa i pulcini, ricoperti di soffice piumino, devono attendere altri 40 giorni prima di poter raggiungere il “volo pieno”. In questo lasso di tempo, che dura almeno 70 giorni (tra fine marzo e inizio luglio), uova e pulcini sono esposti a ogni sorta di minaccia, subendo spesso perdite dovute alla pulizia meccanica delle spiagge e al disturbo antropico derivato dalle attività del tempo libero (traffico illegale di fuoristrada, pesca sportiva, bagni di sole, kite surfing, jogging, deambulazione con cani padronali, cani e gatti randagi, predazioni naturali da parte di cornacchie grigie, volpi e donnole).Le aperture sempre più anticipate della stagione balneare, con concessionari e comuni che arano e ruspano la sabbia quotidianamente da aprile a settembre, rendono inospitale il 90% degli arenili regionali. Dalla fine degli anni80 il Garol (Gruppo Attività e Ricerche Ornitologiche del Litorale),referente regionale del Cncf (Comitato Nazionale per la Conservazione Fratino fondato nel 2013), svolge regolari monitoraggi sulla specie. All’inizio degli anni 90 nel Lazio le coppie di Fratino erano circa 40, con un successo riproduttivo estremamente basso (4-10%). Dati Garol rivelano che la specie è al momento presente solo in provincia di Roma con appena 10-15 coppie in soli 6-7 siti di cui 3 stabili nella Riserva Naturale Statale del Litorale Romano. Tra le tante singolarità, abbiamo registrato la presenza di una femmina caratterizzata da una malformazione genetica del becco. L’abbiamo chiamata “Beccostorto” ed è stata rinvenuta come nidificante sin dal 2007; successivamente è stata segnalata e fotografata lungo altri tratti di costa romana tra Torre Flavia e Coccia di Morto, sia in periodo riproduttivo che in periodo invernale. Quest’anno Beccostorto aveva già deposto una prima volta a Palidoro e una seconda a Maccarese, perdendo entrambe le covate (predazioni naturali: cornacchia e donnola).


Quando per una terza volta ha rideposto ancora a Palidoro abbiamo deciso di tentare il tutto per tutto. Siamo entrati in contatto con la Direzione dell’ospedale Bambino Gesù che gestisce quella porzione di arenile e, con la collaborazione della Guardia Costiera Ufficio Locale Marittimo di Fregene, si è proceduto a transennare l’area nido. Il nido stesso è stato protetto installando una apposita gabbia che permette agli adulti di entrare e uscire, ma impedisce ai grossi predatori di avere facile accesso alle uova. Il 27 maggio la bella sorpresa: le 3 uova si sono schiuse! Ora attendiamo circa 40 giorni per monitorare l’involo dei giovani fratini.

di Massimo Biondi (ornitologo Garol)