“Il medico darà al paziente solo un promemoria con i dati ed il codice fiscale e poi la farmacia rilascerà i farmaci. La fase sperimentale durerà 30 giorni dal 1° novembre nella ASL di Viterbo e nella Asl Roma D nel Comune di Fiumicino”. È questa una delle novità presentate ieri dalla Regione Lazio che già nei mesi scorsi aveva reso noto l’intento di portare la sanità sempre più vicina alle persone. Ma le ricette dei farmaci on line è solo uno dei sei punti che andranno a rivoluzionare il sistema sanitario regionale. A dicembre infatti verrà avviata la sperimentazione con gli ambulatori distrettuali di Roma che resteranno aperti anche il sabato, la domenica e i festivi dalle 10 alle 19 e saranno a disposizione dei pazienti con i medici di medicina generale. Cambia anche il percorso di cura per i pazienti cronici.  Fino ad oggi, dopo la prescrizione del medico, questi pazienti dovevano muoversi da soli tra le diverse strutture. Da oggi il medico li seguirà in ogni aspetto: dalle visite alle prescrizioni di farmaci e pacchetti di esami, fino alla scelta del presidio sanitario. Nel Lazio i pazienti cronici sono più di 400.000. Un esempio? Il pacchetto annuale delle prestazioni di base per i pazienti diabetici: prevede una visita oculistica, un’eventuale visita neurologica, un’eventuale visita nefrologica e tre emoglobine glicate. Rivoluzione anche per le liste d’attesa. Oggi nel Lazio si producono 90 milioni di ricette all’anno, la maggior parte di queste arrivano dai medici di medicina generale e non indicano alcuna classe di priorità ad esclusione del Dottor Cup. Dal 1° dicembre anche i medici di medicina generale dovranno indicare nella ricetta che priorità ha la prescrizione: urgente,breve,differibile o senza priorità, secondo questo schema: Urgente (da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore), Urgenza breve (da eseguire entro 10 giorni); Differibile (da eseguire entro 30 giorni per quanto riguarda le visite e 60 per le prestazioni ambulatoriali); Senza priorità (quando si tratta di una prestazione programmata per i pazienti cronici). Nel piano è prevista la riorganizzazione complessiva delle unità di cure primarie. Fino ad oggi c’era poca chiarezza nell’offerta dei servizi tra le Ucs, le Unità di Cure Primarie Semplice, cioè le reti da 3 a 10 studi medici collegati tra di loro, e le Ucp, le Unità di Cure Primarie Complessa, cioè gli studi associati con un minimo di 3 e un massimo di 8 medici. Da oggi in ogni UCP ci sarà la carta dei servizi che ogni cittadini potrà consultare. E poi le Ucp saranno messe in collegamento costante con i Pronto soccorso e le Case della salute. Le Unità di Cure Complesse saranno anche più riconoscibili: dal 1° gennaio 2015 tutte queste strutture avranno un’insegna identificativa con il logo della rete sociosanitaria territoriale e dell’ASL di riferimento e altri dati come l’orario e i giorni di ricevimento e i nominativi dei medici.  A partire da gennaio 2015 le Unità di Cure Primarie a sede Unica saranno georeferenziate e geolocalizzate online sul sito della Regione. Digitando il nome del suo medico ogni cittadino potrà ottenere tante informazioni: dall’indirizzo ai giorni e all’orario di lavoro sia dello studio che della Unità di Cure Primarie a cui fa riferimento. “Questo accordo con i medici di medicina generale è una bomba atomica, che però salva e salverà le vite – dice il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti –  È una grandissima sfida e ringrazio i medici di medicina generale per questo. È uno dei pilastri e delle innovazioni più importanti che la sanità del Lazio ha vissuto dal dopoguerra”.