Dopo la stipula della cessione in comodato d’uso gratuito alla comunità ortodossa rumena di un’area di quasi 3mila metri in via Val Lagarina, intervengono contro la decisione i consiglieri comunali Mauro Gonnelli e William De Vecchis. “A dispetto degli annunci, dopo due anni l’unica area ceduta in comodato d’uso per realizzare uno spazio aggregativo, questa amministrazione l’ha destinata alla comunità rumena. Chiariamo subito: non abbiamo nulla contro la numerosa comunità rumena che vive nel nostro Comune, anzi. Quello che non ci piace è la continua ricerca di consensi verso le minoranze, dimenticando che ci sono ancora decine di giovani e di associazioni sportive e culturali che sono costrette a pagare fior di soldi a privati per svolgere le loro attività, mentre aspettano con pazienza da due anni l’assegnazione di uno spazio che non arriva mai.
La cosa ancora più grave è che a tutte queste associazioni viene data sempre la stessa risposta: dovete partecipare a un bando. Regola alla quale non ha dovuto sottostare la comunità rumena che ha beneficiato di un’assegnazione diretta dell’area.
Al di là dell’ennesima chiesa, sia questa rumena o di qualsiasi altra religione, quello che giovani stanno chiedendo sono spazi dove potersi incontrare e dare libero sfogo alle loro capacità e passioni. Dispiace invece dover constatare che decine di associazioni del territorio per l’ennesima volta dovranno rimanere a guardare a causa del perbenismo della sinistra che alimenta un forte senso di sfiducia. Siamo abbastanza sicuri che in quell’area la città avrebbe preferito fosse realizzata una sala di registrazione e musicale comunale, uno spazio aggregativo e sportivo per discipline extra calcistiche, laboratori di idee.
In questi due anni le uniche cose portate a termine dalla maggioranza sono state l’apertura di una spiaggia per cani (e su questo siamo d’accordissimo), una spiaggia per nudisti, un progetto di integrazione per i profughi e la donazione di un’area di 3mila metri quadrati su via Val Lagarina alla comunità rumena. Non ci risulta però la stessa sensibilità verso quelle associazioni e verso quei giovani che aspettano ancora una risposta”.