Da Roberto Severini, presidente associazione Crescere Insieme, riceviamo  e pubblichiamo. “Sono passati due anni e mezzo dall’elezione del sindaco Montino e per quanto io ne apprezzi le doti umane e politiche, non posso esimermi dal prendere atto che il tanto annunciato cambio di passo, al quale molti avevano creduto, non c’è mai stato. A metà mandato la situazione non è rosea. I tanti problemi c’erano prima e continuano a esserci oggi.
Il trasporto è rimasto quello. Il servizio di navette interne non è mai partito, il nuovo bando cestinato, i progetti definitivi di messa in sicurezza delle fermate dei mezzi pubblici (nuove pensiline e piazzole) annunciati il due gennaio di un anno fa non si sono mai visti.
La sicurezza fa acqua da tutte le parti. L’impegno di potenziare gli organici di polizia e carabinieri è rimasto su carta. Il progetto di videosorveglianza depotenziato, buono soltanto come slogan per la prossima campagna elettorale. Quello sulla pubblica illuminazione si è fermato appena partito. A parte qualche palo (nemmeno tutti funzionanti) Aranova continua a essere al buio.
Il decoro urbano è tale e quale. I lavori di risanamento idrogeologico delle acque reflue di via Siliqua vengono puntualmente rinviati di anno in anno. Il sottopasso sull’Aurelia sparito completamente dai radar. Idem il trasferimento del mercato rionale, annunciato da oltre un anno. Ferma anche la proposta di dotare ogni località di piazzole del 118 per i casi più urgenti. L’unica cosa che abbiamo ottenuto è stato l’annuncio che prima o poi l’ex presidio di Palidoro verrà ristrutturato, senza però poter leggere il contenuto del protocollo di intesa sottoscritto. Tutto questo dopo esserci messi a disposizione per prestare forza al sindaco in Regione con il capo regia della sanità. Un po’ pochino.
A questo va per forza associato la scarsa vena di qualche consigliere di zona, iperattivo durante la campagna elettorale e poi eclissatosi dopo un paio di romanelle qua e là. Aranova e in generale il nord del Comune mancano di rappresentanza. Siamo rimasti soli a rappresentare i nostri problemi. Senza nessuno con cui interloquire e parlare.
Come associazione abbiamo provato a metterci a disposizione, organizzare delle assemblee pubbliche, dare l’opportunità a questa amministrazione di spiegare cosa vorrebbe fare. È però arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. Degli annunci siamo stanchi. Ora vogliamo che le promesse diventino fatti”.