“Questa passione c’è sempre stata dentro di me, già alle elementari dicevo che da grande sarei voluta diventare un’archeologa”. La strada è stata lunga e tortuosa, ma alla fine Alessandra De Angelis, residente a Fiumicino, è riuscita a coronare questo sogno. “Ho sempre ritenuto importante guardare al passato per conoscere e capire il presente – dice Alessandra – E vivendo in una zona come quella di Fiumicino e a due passi da Roma la spinta è stata maggiore”. Una spinta, però, rallentata dalla razionalità e dal fatto che l’archeologia, così come la cultura, è sempre vista come l’ultimo campo sul quale investire. “Finito il liceo avevo capito che con l’archeologia non si poteva vivere, non mi avrebbe portato i guadagni necessari e così ho deciso di iscrivermi alla facoltà di Giurisprudenza – racconta Alessandra – Ma lì non sono “sopravvissuta”, non era la mia strada. A 19 anni ho rinunciato agli studi e ho iniziato a lavorare in diverse parti, compreso l’aeroporto dove ho capito di volerlo vedere solo con le valige in mano. A 26 anni ho stilato un primo bilancio lavorativo e non era affatto positivo. E così sentendo la mancanza dell’università con il fuoco della passione per l’archeologia che mi bruciava dentro mi sono iscritta a Lettere e Filosofia, indirizzo “scienza archeologiche”. L’amore per l’archeologia l’ha portata a laurearsi lo scorso dicembre, e ha alle spalle già numerosi scavi. “Sono stata al palatino a Roma, a Canosa (Puglia) – sottolinea Alessandra – Ho effettuato studi sulle ceramiche puniche a Ostia Antica e sulle ceramiche di uso quotidiano nelle ville che si affacciano sulla via Portuense, nel comune di Fiumicino. Queste ville sono state scavate e risigillate a causa della mancanza di fondi per metterle alla luce”. Nel suo curriculum ha anche un brevetto di subacquea, un corso di speleologia alla scoperta di pozzi e scavi sotterranei. In più collabora con un progetto alle Terme di Caracalla a Roma. “Però abitando a Fiumicino sono rattristata dal fatto che non riusciamo a sfruttare i resti che abbiamo – fa notare Alessandra – La Necropoli che si trova nella zona di via Redipuglia è la più conservata d’Europa, eppure non è fruibile. Ma abbiamo anche le Terme di Matidia, la Basilica di Sant’Ippolito. Oltre alle ville sulla Portuense. E guardando al nord del Comune, nella zona che confina con Castel di Guido, lì ci sono reperti di epoca preistorica. Purtroppo a Fiumicino non c’è interesse di valorizzare questo patrimonio o creare una Sovrintendenza o un gruppo di studiosi che sia in grado di farlo. Il bacino di utenza maggiore è su Ostia Antica, ed è normale che la Sovrintendenza investe per quel sito ben più fruibile. Il nostro problema è che il comune di Fiumicino non ha mai avuto la volontà di creare una propria realtà”. Un percorso itinerante per far conoscere ai cittadini e ai turisti le origini di Fiumicino. È questo il progetto che Alessandra De Angelis sta portando avanti con la Pro Loco di Fiumicino, facendo parte del direttivo. “E sto sviluppando l’idea di coinvolgere le scuole del territorio in queste gite guidate. Abbiamo iniziato con le elementari e l’asilo quando ha riaperto Villa Guglielmi. Anche se è stata una costruzione più contemporanea, è stato comunque un primo passo verso qualcosa di più grande – dice – La Pro Loco ha capito queste ricchezze e per questo si è attivata, anche attraverso l’istallazione della segnaletica che indica dove sono i siti di interesse nel territorio”. Alessandra De Angelis dice che sul territorio di Fiumicino “ogni punto in cui si scava è possibile trovare reperti, chissà quanti non sono stati dichiarati per paure di perdere i propri terreni”. E allora propone il modello di Canosa: “a livello archeologico è come Fiumicino, dove ti giri potresti scavare. Il Comune si è accorto di questo e ha deciso di espropriare il terreno a chi trovava reperti, dandogliene un altro di pari valore. Questa operazione ha permesso il rinvenimento di molti reperti, e mi chiedo perché non sia applicabile anche a Fiumicino”. L’Italia potrebbe vivere di archeologia, da sempre amata dai turisti stranieri. “Fiumicino potrebbe giocare un ruolo fondamentale con la presenza di strutture ricettive, aeroporto e una tradizione culinaria da sempre ambita – dice Alessandra – Bisogna solo investire, anche attraverso il contributo dell’imprenditoria locale, sui siti archeologici che abbiamo la fortuna di possedere. È così che Fiumicino può spiccare il volo”.