Parlare di opportunità per un territorio significa, in parole povere, individuare mezzi e risorse per creare reddito e lavoro. Anni fa c’era chi pensava che “urbanizzazione spontanea” soprattutto quella speculativa fosse occasione di sviluppo. Forse lo era per pochi e sicuramente ha costretto le Amministrazioni pubbliche a fornire i doverosi servizi essenziali senza alcuna programmazione.
Qualcuno vede nuove economie e occasioni di lavoro solo nelle grandi opere pubbliche. C’è chi è convinto che benessere e ricchezza per la collettività, si possano avere solo costruendo nuove piste per l’aeroporto di Fiumicino al di fuori dell’attuale sedime,  facendo finta di non conoscere la sfilza dei vincoli esistenti e deturpando il territorio. Su questo fronte gli amici di FuoriPista hanno dimostrato che questo progetto non crea nuovo lavoro, se non di breve durata; verificando, inoltre, che le nuove piste non servono: basta usare in modo intelligente quelle esistenti per rispondere all’aumento del traffico aereo.
Esiste, però, un altro modo per creare ricchezza e lavoro senza depredare la terra e segare così il ramo su cui siamo seduti. Sto parlando di lavoro duraturo, riproducibile e quindi di nuovo reddito per le imprese e la collettività. Basta scoprire, riscoprire, valorizzare e promuovere i nostri beni archeologici, naturalistici, monumentali e i prodotti di qualità del settore agricolo e zootecnico. In una parola, credere ed investire sul turismo, non quello di massa del mordi e fuggi che comunque una sua economia già la crea, ma quello di qualità, dove i visitatori, incuriositi e affascinati delle nostre ricchezze tendono a rimanere e se soddisfatti, a ritornare.
Noi del Comitato Promotore siamo partiti considerando il valore identitario del patrimonio archeologico presente fra Ostia e Fiumicino e stiamo lottando da anni, insieme ad altre realtà, Comune di Fiumicino, Parco Archeologico e Regione Lazio, per valorizzarlo e farlo conoscere. Le prime cospicue risorse della Regione sono già arrivate, ma è solo l’inizio. La vera scommessa è rappresentata dalla definitiva integrazione, speriamo prossima, dell’intero sistema archeologico con tutte le altre ricchezze e opportunità del territorio  di Fiumicino e Ostia. Per rimanere al nostro Comune, quando i trecentomila visitatori di Ostia Antica avranno la possibilità di passare il Tevere e venire a visitare i Porti Imperiali, la Necropoli di Porto o il “riscoperto” sito preistorico di Fianello a Maccarese, come possiamo convincerli a passare un’ora, una mezza giornata o una notte per andare a visitare anche l’oasi di Macchiagrande o le ville di Fregene, oppure fare una tappa su una via del gusto in un B&B della zona agricola o a passare qualche ora al mare o a fare pesca turismo?  L’esperienza delle località turistiche più virtuose insegna che tutti gli operatori della ricettività e della ristorazione, le Pro Loco, i volontari dei siti naturalistici e culturali, le associazioni e gli Enti Locali  devono parlare tra loro e collaborare, mettendo da parte i piccoli e tradizionali interessi di bottega. Nel Comune di Fiumicino non partiamo da zero, queste idee girano e girano anche sulle gambe di associazioni che da anni si battono per le bellezze di questa terra e gli operatori più aperti tentano di metterle in pratica, ma manca una regia. Non è un percorso  semplice, ma è l’unico che garantisce una virtuosa crescita economica di lunga durata. Su questo vale la pena di lavorare,  su questo il Comitato  lavorerà.

Raffaele Megna, portavoce Comitato per un Sistema Archeologico Integrato Fiumicino Ostia