Si è da poco conclusa l’opera di spegnimento dell’incendio che ha bruciato diversi ettari di sterpaglie su via Coccia di Morto che ha impegnato da questa mattina diversi mezzi dei Vigili del Fuoco. Al momento non si registrano danni a persone o cose, a parte i notevoli disagi nella circolazione stradale durante l’intervento, ma a limitare i pericoli di propagazione delle fiamme sembrano essere state più le circostanze fortuite che le misure di prevenzione. L’incendio, infatti, si è sviluppato sul versante della stazione di servizio e non su quello della pineta, e fortunosamente in una giornata con scarso vento, altrimenti le conseguenze sarebbero state ben più gravi. A pericolo scampato, non ci possiamo però esimere dal fare almeno due osservazioni, memori – anche se sembriamo gli unici a esserlo – dell’incendio del luglio del 2015 che devastò parte della pineta: vista la rilevanza ambientale e strategica di quell’area, è possibile che le misure di prevenzione si limitino soltanto alla fascia perimetrale sfalciata di protezione dal pericolo incendio di decine di ettari di terreni incolti? La risposta è fin troppo scontata, visto l’episodio odierno, per questo facciamo ancora una volta notare che la stessa situazione di pericolo persiste nel terreni tra la pineta e l’abitato di Focene Sud e tra i depositi auto e Focene Nord.