Concessione demaniale delle spiagge del litorale laziale: il via libera alla possibile modifica dei canoni fa scattare la polemica. La XV commissione regionale (Sviluppo economico, ricerca e turismo, presieduta da Giancarlo Miele del Pdl) ha approvato una proposta di variazione della classificazione delle aree demaniali in base alla loro valenza turistica. Il provvedimento, che dovrà approdare nell’Aula consiliare per la definitiva approvazione, adegua il regolamento alla normativa nazionale ed europea. Dall’attuale classificazione delle aree demaniali viene eliminata la categoria C, “a minore valenza turistica”, e mantenute le altre due categorie, la A, “ad alta valenza turistica”, e la B, “a normale valenza turistica”. “La modifica si rende necessaria in una prospettiva di piena attuazione delle norme sul federalismo demaniale spiega l’assessore al Turismo e al marketing del Made in Lazio, Stefano Zappalà – La titolarità del demanio dovrà passare alle Regioni e il Lazio dovrà riclassificare la valenza turistica della costa ai fini dei canoni di concessione e in vista dell’adozione del Piano di utilizzo degli arenili regionale. Si tratta di un ulteriore tassello per la valorizzazione delle nostre coste”. Fin qui la decisione della commissione che però ha innescato l’intervento di Francesco Pasquali (Fli): “La classificazione delle aree demaniali deve essere l’occasione per vigilare sulle infiltrazioni criminali. Esiste un problema di carattere generale che riguarda l’assegnazione e la gestione di tutte le aree demaniali sul litorale del Lazio”. Una presa di posizione che non è piaciuta a Miele: “Il provvedimento non incide in alcun modo sulle procedure relative al rilascio delle concessioni che sono e rimangono di competenza delle Amministrazioni comunali come previsto dalla legge. Cogliere questa occasione, senza aver neppure partecipato ai lavori della Commissione, per pretestuosi e ambigui allarmismi circa infiltrazioni criminali e problemi sulle assegnazioni e la gestione delle aree demaniali significa solo cercare visibilità a buon mercato”. Immediata la controreplica di Pasquali: “È evidente che Miele, troppo impegnato ad ascoltare le indicazioni degli operatori legati al business delle aree demaniali, non ha avuto il tempo di sfogliare il rapporto della Dia sulle infiltrazioni mafiose nel Lazio (Ostia, Formia, Fondi, Latina). Ricordo al collega del Pdl, che soltanto la scorsa estate, l’operazione Easy Money 2 portò alla confisca di strutture sanitarie convenzionate con la Regione e stabilimenti balneari, per oltre 100 milioni di euro. Troppo spesso, involontariamente, alcune modifiche legislative spianano la strada al malaffare”.