Un sit-in di protesta contro l’apertura contingentata dell’area pubblica degli scavi archeologici dei porti imperiali di Fiumicino. Naufragate le azioni di stimolo e le provocazioni, il “comitato promotore per un sistema archeologico integrato fra Fiumicino e Ostia” cambia sistema. La Soprintendenza archeologica apre a singhiozzo l’area solo sei giorni al mese, la prima e la terza domenica, e tutti i giovedì? E l’associazione organizza per il 12 dicembre il “singhiozzo day”, una protesta proprio davanti all’ingresso degli scavi sulla via Portuense. <<Non sono bastate le 10mila firme raccolte e le 5mila cartoline spedite al Ministero dei beni culturali – spiegano i promotori – ora, si deve cominciare ad alzare la voce e cambiare passo. Vogliamo che i siti archeologici, i porti imperiali e la necropoli di Porto, siano aperti in modo continuativo, così come avviene per Ostia Antica>>.

L’antico porto di Claudio e di Traiano, più la necropoli di Porto, dopo quello romano un sistema archeologico tra i più importanti del Paese in grado di attrarre turisti da tutto il mondo. E che invece continua ad essere tristemente aperto solo sei giorni al mese rendendo impossibile qualunque forma di programmazione. Il comitato, dopo la raccolta di 10mila firme e l’invio di 5mila cartoline, si era rivolto direttamente al ministro dei Beni Culturali Franceschini chiedendo <<un’apertura quotidiana e un’organizzazione di biglietteria e info-point all’avanguardia, indispensabile per un minimo di programmazione e di fruizione>>. Lo stesso Comune di Fiumicino, ormai più di un anno fa, ha varato il servizio <<bus archeologico>> in grado di trasportare dall’aeroporto di Fiumicino tutti i giorni turisti e attrezzato la banchina del Tevere per l’Archeoboat, il battello che potrebbe fare lo stesso sia da Fiumicino centro che da Roma. Risultato: tutto fermo perché l’area è aperta a singhiozzo. <<Abbiamo provato in tutti i modi a scardinare questo sistema – ripete il sindaco di Fiumicino Esterino Montino – ma non riusciamo a superare lo stallo. Abbiamo tra le mani un immenso potenziale, un’area più estesa di quella di Pompei, eppure per le difficoltà finanziarie dello Stato e per le rigidità di regolamenti e mentalità siamo bloccati. Per poterlo valorizzare abbiamo bisogno della continuità nelle aperture, non possiamo dire ai turisti stranieri di passaggio all’aeroporto di tornare il giovedì o di fare visite su appuntamento>>.
E che il Comune di Fiumicino confidi molto negli scavi lo si vede anche dall’ultimo progetto approvato in questi giorni per la sistemazione dell’area antistante l’ingresso, ridotta a una discarica. Arriveranno parcheggi per gli autobus, quelli per 50 auto e poi la pista ciclabile che si ricollega alla rete comunale.
In tempi di profonda crisi economica l’immenso <<giacimento archeologico>> potrebbe essere un forte stimolo per il turismo. <<Aprire definitivamente l’area significherebbe creare tanti posti di lavoro preziosi per il territorio di Fiumicino>>, conclude il comitato.