Grande accoglienza ieri sera in Darsena per Matteo Salvini, giunto a Fiumicino per appoggiare la candidatura a sindaco di William De Vecchis. Prima dell’arrivo del neo Ministro dell’Interno e vicepremier l’organizzazione, con in testa Mauro Gonnelli e l’avvocato Massimiliano Gabrielli, ha presentato i candidati delle liste della coalizione per De Vecchis Sindaco. Successivamente la parola è passata a William De Vecchis, visibilmente commosso per la presenza di tante persone (circa tremila secondo gli organizzatori) e di Matteo Salvini. A conclusione del comizio il microfono è passato nelle mani di Salvini che ha invitato a votare De Vecchis. “Solitamente – ha detto il neoministro – si usa la poltrona da Sindaco per arrivare al Governo. William ha usato la poltrona da Senatore per mettersi in gioco per la sua città. Già per questo merita di essere votato e di vincere”. Tanti cori e applausi per Matteo Salvini, rimasto colpito dall’affetto dei fiumicinesi. “Fino a tre anni fa – ha sottolineato il vicepremier – una serata così sarebbe stata inimmaginabile e molti dei presenti oggi avrebbero storto il naso. Invece oggi la risposta è incredibile, segno dei tempi che cambiano e di una Lega che si è evoluta”.  Poi è entrato nel merito dei temi nazionali, parlando di migranti e di Europa, annunciando di aver avuto “una telefonata cordiale” con il primo ministro ungherese Viktor Orban, al fine di “cambiare le regole di questa Unione europea”, e risposto alle accuse rivoltegli da Roberto Saviano, annunciando una denuncia nei confronti dello scrittore napoletano. “Di solito Saviano lo ignoro –  ha detto Salvini – ma da papà e non da ministro, ho deciso che lo querelo, perché non può dire che io voglio che i bambini anneghino nel Mediterraneo”. Infine, una stoccata anche contro Mario Balotelli, aspirante capitano della Nazionale di calcio: “ogni Paese ha i profeti che si merita”. Una volta posato i microfono Matteo Salvini ha stupito tutti concedendosi a oltre un’ora di selfie con la popolazione che gremiva la Darsena.

(foto di Francesco Camillo)