di Massimo Coriddi, presidente Federalberghi Fiumicino

“Tanti turisti ma zero attenzione”, spiegavo nel numero di aprile di Qui Fiumicino. E allora in tempi di programmi proposti dai vari candidati alle elezioni, cominciamo a esporre quelli di una delle categorie strategiche del litorale, visto che tutti i giorni facciamo i conti con le lamentele dei turisti, le carenze e le grandi contraddizioni di un territorio, sempre all’anno zero per il turismo.

Decoro urbano

Il Comune dovrebbe istituire l’Assessorato all’Arredo urbano e dare spazio ad architetti capaci che sanno come organizzare gli spazi, il verde, l’illuminazione e l’accoglienza di una città. I turisti sono come gli stormi migratori, si fermano occasionalmente per nutrirsi e riposarsi ma se trovano le condizioni ideali, magari nidificano. Persone che dovrebbero essere accolte e trovare fiori sul lungomare, pulizia, decoro e invece non trovano nemmeno i cestini per gettare le carte. Quando prenderemo coscienza del nostro enorme potenziale, di quella grande bellezza che abbiamo, nonostante tutta la nostra incuria?

Mare attrezzato

La realizzazione dei quattro lungomari di Focene, Fregene, Maccarese e Passoscuro, uniti tra di loro da una viabilità scorrevole. Fregene ha le stesse caratteristiche di Forte dei Marmi se non meglio, e già ben frequentata ma non attrattiva per gli investitori stranieri, a Fregene non ci dovrebbero essere i bar ma le Champagnerie. Poi paracadutismo ascensionale, non si dica che non è possibile per la presenza dell’aeroporto, lungo la nostra costa non si autorizzano forse diverse zone per il kitesurf con cavi di acciaio ben più lunghi 25 metri? Diving e attività subacquea, altro tabù perché la costa è sabbiosa? Ennesimo luogo comune, ci sono aree che già così si prestano perfettamente alle immersioni e davanti al Villaggio dei Pescatori di Fregene, c’è un’oasi sottomarina composta da piramidi sommerse in calcestruzzo per il ripopolamento della fauna acquatica, incrementare questa disciplina affondando non troppo al largo due o tre petroliere, ormai ferro vecchio per fare il salto nel mondo della subacquea. Giochi e parchi acquatici, non pervenuti, né nelle località interne, né sul mare. Eppure non mancano gli esempi di aree di balneazione che sono diventate dei piccoli paradisi per i ragazzi magari acquistando semplicemente gonfiabili di medie dimensioni. Si potrebbe risistemare il vecchio Faro e far diventare le aree dei “bilancioni” caratteristici punti di ristoro, significherebbe riqualificare una delle zone più degradate di tutto il Comune.

Informazioni turistiche

C’è poi il grande tema delle informazioni turistiche, paline e segnaletica, sembra veramente di stare fuori dal mondo. Possibile che in una città come Fiumicino che ha tantissime attività turistico ricettive non ci sia nulla a indicarle? Per non parlare dell’assenza di qualunque sito, depliant o materiale informativo magari nei punti strategici tipo aeroporto, Fiera di Roma, necropoli, scavi. Siamo al paradosso, se oggi al nostro Comune venisse regalato uno stand in qualche esposizione o fiera importante, come è successo altre volte, a parte il materiale privato, non avremmo nulla da presentare.

City branding

Dovremmo essere in grado di accogliere con una cartellonistica adeguata almeno sulle principali strade per dare riferimenti, creare un “city branding” della nostra località con cui sviluppare l’identità del un territorio allo scopo di rappresentare la sua storia e il suo presente, con l’obiettivo di attirare turismo e investimenti. Un turista insegue la bellezza in tutte le sue declinazioni, la cura, l’ordine, il decoro, invece qui quando esce dagli alberghi spesso trova un contesto urbano a dir poco degradato dove molto è trascurato.

Erosione

Un altro problema gravissimo che non riguarda alcuni gestori di stabilimenti balneari ma la nostra principale economia, bisognerebbe fare un piano straordinario per intervenire e invece sembra quasi che sia lasciato ai soli balneari il compito di trovare una via di uscita.

Grandi opere e porto turistico

Sì alla realizzazioni di grandi opere nel nostro territorio, sì alla realizzazione e al via del nuovo porto turistico da parte di Icon. La politica non può permettersi di stare dietro a 2 o 3 consiglieri del fronte del No e buttare via risorse di compagnie che arriverebbero a investire fino a 450 milioni su una zona così degradata che il Comune non avrebbe mai la forza di valorizzare.