Diminuiscono Rt e incidenza, la capienza degli stadi torna al 75 per cento e quella dei cinema al 100 per cento, l’Italia lentamente riprende dimestichezza con la ‘libertà’ ma le attività di ristorazione continuano a essere considerate di serie ‘B’. Le restrizioni per noi sono sempre le stesse, come gli ultimi mesi non fossero passati. Come non ci fossero stati passi in avanti nella lotta al Covid.

In più l’aumento delle bollette di luce e gas da fronteggiare. Una situazione paradossale che continua a mettere le attività commerciali e imprenditoriali, quelle più colpite dalla pandemia, di fronte a discriminazioni intollerabili. Alla luce dei dati positivi che abbiamo sotto gli occhi e in vista dell’inverno (non possiamo pretendere che i nostri clienti pranzino o cenino all’esterno a novembre o dicembre) chiediamo al Governo di studiare, in accordo con le attività di ristorazione, allentamenti delle restrizioni mantenendo inalterata l’attenzione, mai mancata, verso i nostri clienti.

Siamo assolutamente sicuri di poter garantire gli stessi standard di sicurezza di stadi quali l’Olimpico di Roma che ospitano 50mila persone. Come abbiamo sempre fatto. Negli ultimi due anni i cluster partiti da attività di ristorazione sono pari allo zero. Segno che si tratta di luoghi sicuri. Abbiamo sempre ottemperato ai nostri giusti obblighi. Ora però pretendiamo anche la giusta attenzione. 

Massimiliano Mazzuca, presidente associazione ‘Lungomare della Salute’ di Fiumicino