Dopo l’aumento delle tariffe aeroportuali, concesso in extremis nell’ultimo consiglio dei Ministri del governo Monti, un altro tassello si va ad aggiungere a favore del progetto di raddoppio dell’aeroporto. Con una mossa a sorpresa, che ha lasciato di stucco anche l’amministrazione comunale, la Regione Lazio ha chiesto al Ministero dell’Ambiente di aggiungere la questione dell’ampliamento e delle relative opere infrastrutturali utilizzando la procedura in atto per la deperimetrazione dell’area della Riserva del Litorale Romano, ovvero del lungo procedimento ancora in corso, ma che ormai sembrava vicino alla conclusione, scaturito a seguito dell’ampliamento delle aree edificabili del Quadrante Ovest decisa nel 2004 dal Comune di Fiumicino. “Relativamente alla richiesta avanzata dalla Regione Lazio – scrive a fine novembre il Ministero che, prima di esprimersi sulla questione, ha chiesto il parere preventivo della Commissione riserva e del Corpo Forestale – deve evidenziarsi che non è mai rientrata nell’ambito dell’istruttoria tecnica fin qui condotta … e che la stessa richiesta interessa un ambito territoriale importante della Riserva, per un’estensione di circa 1237 ettari di cui circa 162 in zona 1”.
In altre parole, visto che si sta procedendo alla nuova perimetrazione della Riserva, con una temerarietà ardita, la Regione ha provato ad infilare norme che possano escludere dalle superfici rientranti nella Riserva, i vincoli riferiti alle aree destinate all’ampliamento dell’aeroporto, come se si stesse trattando di una questione marginale. In fondo, già che ci siamo – sembra dire la Regione – cosa cambierà mai se si escludono dalle aree protette 1237 ettari di cui circa 162 in zona 1, ovvero quella di massima tutela?
“Ma come – commentano gli amministratori – per il Quadrante Ovest ci hanno fatto le pulci su tutto ed abbiamo dovuto pure compensare prevedendo l’ampliamento della Riserva per una quota decisamente maggiore a quella che deperimetriamo; hanno fatto storie per declassare l’area del depuratore di Fregene, per i serbatoi dell’aeroporto, per varie aree di sosta etc. e ora si vuole far passare questa operazione che interessa una vasta area protetta come una semplice variante ad un procedimento già in corso?” Anzi: ad un procedimento che ero giunto alla fine!
Alla luce di queste considerazioni, la risposta dell’amministrazione comunale non poteva che essere immediata e perentoria nella sua assoluta contrarietà alla richiesta. “Innanzitutto – scrive il sindaco con una lettera – come già affermato nel corso della conferenza unificata tenutasi il 2/10/2012, si ribadisce che non si ritiene né corretto né possibile inserire ora, nell’ambito del procedimento di riperimetrazione della Riserva avviato dalla scrivente amministrazione quasi dieci anni fa, la nuova richiesta introdotta all’improvviso dalla Regione Lazio”. Fatto presente come la Regione Lazio abbia già espresso “i pareri di propria competenza senza mai accennare a tale opportunità”, si ricorda che “il territorio interessato dall’ampliamento dell’Aeroporto rappresenta una porzione estremamente considerevole della Riserva che richiede approfondimenti specialistici che non si possono risolvere con una mera richiesta formulata peraltro per le vie brevi con richiamo ad una deliberazione della Giunta Regionale che nell’aprile 2011 approva un generico “documento tecnico”. Inoltre, si sottolinea come “tale previsione condizionerebbe inevitabilmente la chiusura del procedimento già in corso danneggiandone la conclusione in modo assolutamente sfavorevole all’Ente Comunale”.
Il documento prosegue rilevando incongruenze tecnico-giuridiche tali da rappresentare “un aggravante della condizione giuridica ed amministrativa in cui si vorrebbe intervenire” e conclude: “Pertanto, per la realizzazione dei programmi di ampliamento dell’aeroporto, si ritiene indispensabile e necessario procedere eventualmente con una deperimetrazione dell’area interessata previa compensazione di adeguata area con caratteristiche logistiche ed ambientali coerenti con la Riserva Naturale Statale del Litorale Romano per obiettivi di tutela e pregio ambientale che, in ogni caso, non potrà includere ulteriori aree del territorio comunale”.
Ancora una volta si tenta di far cadere dall’alto decisioni destinate ad incidere profondamente nel territorio, senza la minima partecipazione degli enti locali e dei cittadini che ne pagheranno le conseguenze.