“La Provincia di Roma finanzierà la raccolta porta a porta a Fiumicino sbloccando quei fondi che due anni fa il centrodestra aveva rifiutato”, lo dichiara il responsabile del gruppo ambiente e territorio del Pd di Fiumicino, Raffaele Megna. “Zingaretti metterà a disposizione i finanziamenti con i quali già cinquanta comuni dell’hinterland hanno potuto avviare la fase di start up – continua Megna – Dopo nove anni tortuosi il centrodestra si è accorto, con un certo ritardo, che esistono anche altri rimedi alla indifferenziata e al binomio discarica-inceneritore”. “Con la delibera numero 82 – sottolinea il segretario comunale del Pd, Roberto Saocnella – la giunta finalmente recepisce le indicazioni del documento votato all’unanimità dal consiglio comunale, grazie alle pressioni esercitate in questi due anni da comitati e associazioni cittadine che hanno fatto cambiare idea al Pdl fino a quel momento fautore del binomio discarica-inceneritore a tutti i costi. E decretato il fallimento di un bando sul quale il Pd da tempo si è scagliato. Un bando fallimentare, nato vecchio, che non funziona già più e sul quale pesa l’inefficienza e la totale mancanza di buon senso della maggioranza locale”. “Cosa significa? Che gli otto milioni di euro l’anno versate direttamente dai cittadini nelle casse delle tre ditte che si sono aggiudicate l’appalto per fare poco o nulla e lasciare nel degrado questo Comune, non saranno sufficienti e ai cittadini toccherà mettersi nuovamente le mani in tasca – dice il consigliere comunale Paolo Calicchio -. Allora non era meglio cambiare il bando quando il Partito democratico lo chiedeva?” “Se l’amministrazione – conclude il consigliere Alessandra Vona – da subito avesse messo nel progetto del bando di gara il porta a porta, come chiesto dal Pd, oggi non saremmo qui, avremmo già utilizzato i fondi messi a disposizione dalla Provincia per la fase di start up, come hanno fatto moltissimi Comuni. Senza contare che ora, a due passi dalle elezioni, tutti si ergono a difensori del territorio, contro inceneritori e discariche, quasi fulminati sulla via di Damasco, dimenticando che la famosa delibera che ha aperto una autostrada dalla Regione dritta verso Pizzo del Prete, con studi di fattibilità di impianti industriali, inceneritori in primis, se la sono votata loro e per due volte di fila, prima in giunta e poi in consiglio. E sono quelle stesse persone che il 9 giugno durante la manifestazione lungo la via Aurelia, contro la discarica, si dichiaravano paladini di quella splendida località che loro stessi hanno portato tragicamente alla ribalta dei riflettori. Che faccia tosta”.