“In questi ultimi mesi, e in special modo in questi ultimi giorni, l’argomento principe di tutti i commenti è la chiusura dell’accesso di via Trincea delle Frasche e via Monte Cengio con via dell’Aeroporto di Fiumicino. Come Comitato cittadino di Isola Sacra abbiamo raccolto le lamentele dei cittadini residenti a Isola Sacra e di altre località del nostro Comune, e abbiamo condiviso con loro il fatto che la limitazione della viabilità nasce a seguito delle problematiche statiche riscontrate dai tecnici sul Ponte della Scafa e quindi sul viadotto dell’aeroporto.

L’interdizione forzata ha cambiato le abitudini di una buona componente della comunità isolana e non solo; la questione risulta particolarmente rilevante per coloro che gestiscono attività commerciali, come ristoranti, bar, negozi, ecc. Il continuo crescendo del malumore ha favorito lo svolgimento di incontri, tavoli politici, capannelli, tutte occasioni in cui la cittadinanza ha potuto esprimere lamentele e proporre soluzioni.

Riteniamo che la motivazione iniziale della modifica dell’incrocio, (il cosiddetto problema del semaforo di via Trincea delle Frasche), era più che valida, in quanto alla chiusura totale del Ponte della Scafa è seguita l’apertura parziale a senso unico semaforizzato. Era chiaro a tutti che un doppio semaforo (Ponte della Scafa e via Trincea delle Frasche) sarebbe stato devastante per la
circolazione, tuttavia è stato accettato dai residenti anche se con qualche malumore.
Ma la successiva problematica del viadotto di via dell’Aeroporto e la riapertura totale del Ponte della Scafa hanno cambiato le carte in tavola, per cui non sembra così fondamentale la chiusura dell’incrocio.

Facendo una ulteriore riflessione sul problema è emersa in modo preponderante la seguente questione: ripristinato il Ponte della Scafa (o costruito quello nuovo), demolito/ricostruito e/o rafforzato il viadotto dell’aeroporto, abbiamo risolto il problema? La risposta è: assolutamente no!

Abbiamo ragionato sul forte pendolarismo giornaliero da Fiumicino verso Roma e sul movimento stradale da e per l’aeroporto di Fiumicino. Escludendo la via del Mare, l’unica strada percorribile è l’autostrada dell’aeroporto, per cui da anni tutti i giorni nel momento del rientro serate a casa dall’aeroporto fino all’interno di Isola Sacra tutti i pendolari sono fermi in fila. Vista l’attuale situazione, la questione è anche peggiorata.

Abbiamo letto comunicati, interviste, commenti, con contenuti costruttivi e propositivi, ma mai nessuno riteniamo abbia fatto cenno al problema cronico vissuto quotidianamente: il mancato ampliamento di via dell’Aeroporto di Fiumicino, per farla diventare a quattro corsie, l’eliminazione degli incroci e l’ampliamento del Ponte della Scafa. Da sempre questa arteria è stata strada di comunicazione primaria, tanto è vero che era gestita dall’Anas con il toponimo SS 296, per poi essere trasferita temporaneamente alla Regione Lazio, e ritornare di recente dal punto di vista gestionale all’Anas.

Le strade a grande percorrenza quotidiana, alla stessa stregua delle superstrade, devono avere almeno quattro corsie, prive di incroci e dotate di svincoli per favorire l’accesso e l’uscita delle macchine e dei mezzi (camion e/o autobus che giornalmente le percorrono).
I terreni al confine con l’attuale sede stradale (lato destro direzione l’aeroporto da Ostia) sono terreni regionali. Non sono potenziale oggetto di esproprio, quindi l’unica soluzione sarebbe richiederli alla Regione Lazio per ampliare la sede stradale.

Stesso approccio riguarda l’ampliamento del Ponte della Scafa che, se fosse adeguato a quattro corsie, permetterebbe una maggiore scorrevolezza del traffico in entrambi i sensi di marcia, agevolando la percorrenza. Per quanto riguarda il viadotto riteniamo che un intervento di consolidamento strutturale conservativo possa garantire un’opportuna viabilità in entrambi i sensi di marcia, senza necessità di demolire il tratto individuato.

Sia ben chiaro: non abbiamo la presunzione di voler indicare soluzioni a tecnici competenti e/o alle forze politiche che si stanno adoperando per la soluzione definitiva del problema. Tuttavia riteniamo che occorra un approccio “trasversale” al problema. La comunità locale, sindaco in testa, deve chiedere a gran voce l’esecuzione urgente di tale opera viaria fondamentale per la vivibilità del territorio e per evitare un ulteriore impatto economico negativo sulle attività commerciali del nostro Comune”.

Renato Ursumando
Presidente Comitato Cittadino Isola Sacra