Franco Quadrana era presente il 12 dicembre all’Hotel Best Western al convegno sul Porto turistico crocieristico di Fiumicino. Grande esperienza nelle infrastrutture del territorio, gli abbiamo chiesto, cosa ne pensa come presidente del Circolo Velico Fiumicino, come diportista e come cittadino.
“Per quanto riguarda il Circolo Velico Fiumicino, non posso che esprimere un parere positivo in quanto è una iniziativa che riguarda la logistica delle nostre principali attività. Infatti il nostro è uno tra i circoli più attivi, a livello nazionale, per lo sport velico per imbarcazioni d’altura. La scelta è obbligata in quanto l’attuale soluzione portuale permette l’ormeggio solo e esclusivamente sul fiume Tevere precludendo di fatto altro tipo di attività. Anche la conformazione degli arenili con la presenza costante di barriere di scogli non permette attività derivistiche. Da alcuni anni organizziamo una tappa del circuito nazionale di kite utilizzando l’arenile di Maccarese. Anche quest’anno il Campionato invernale d’altura (giunto alla 44esima edizione) con oltre 80 imbarcazioni iscritte risulta uno dei più numerosi d’Italia. Per cui ben vengano iniziative che potenziano la ricettività nautica e che oltretutto colmano una carenza storica. Infatti il Comune di Fiumicino, pur vantando il fronte mare più esteso d’Italia, non dispone di un porto turistico in quanto le soluzioni attuali riguardano solo approdi per diporto. Con la presenza di un marina si potranno, finalmente, organizzare manifestazioni nazionali ed internazionali per imbarcazioni d’altura contribuendo a mettere in evidenza la nostra città”.
“Come diportista, con oltre 45 anni di attività, posso esprimere un parere altrettanto positivo soprattutto per quanto riguarda la tranquillità di chi va per mare come piacere e spesso dopo una lunga navigazione, apprestandosi a tornare all’ormeggio abituale, deve fare i conti con una grande incognita: come sarà l’imboccatura del fiume? Infatti la stessa conformazione della costa, con bassi fondali sabbiosi, favorisce l’innalzarsi del moto ondoso che scontrandosi con la corrente del fiume peggiora in maniera esponenziale mettendo in difficoltà le imbarcazioni fino ad impedirne, a volte, il rientro all’ormeggio. E’ evidente che questa incognita turba la tranquillità del navigante. Con la realizzazione del nuovo porto turistico questa preoccupazione viene eliminata in quanto, pur mantenendo la stessa location abituale, in caso di improvviso peggiorare delle condizioni marine (cosa molto tipica per la nostra località) possiamo trovare un rientro sicuro con un ormeggio temporaneo per poi tornare alla normalità una volta finite le condizioni negative. Sotto il profilo sicurezza penso sia un notevole passo avanti. Per quanto riguarda la possibilità di ormeggio di una nave da crociera non esprimo pareri in quanto sarebbero solo personali ma la presenza di un ormeggio privato per una nave la giudico positiva anche per il diporto. Chiarisco subito il pensiero. Per la funzionalità della navigazione della nave occorrono dei fondali molto più importanti che per una imbarcazione da diporto per cui la necessità di un continuo mantenimento degli stessi è imperativa. Conosciamo, purtroppo, molto bene le problematiche economiche relative al mantenimento dei fondali come competenza pubblica per cui essendo, in questo caso, una competenza privata farà parte del bilancio per la gestione dell’attività economica ed eseguita costantemente”.
“E come cittadino, nato a Fiumicino, e residente da 72 anni a Isola Sacra in zona limitrofa all’arenile posso tranquillamente affermare di conoscere personalmente l’evoluzione (e l’involuzione) della località. Da ragazzini andavamo al Faro in bicicletta per raccogliere le cozze e gli insediamenti di allora rasentavano la poesia e non il degrado e l’abbandono attuale per cui ben venga un processo di riqualificazione che sia ben gestito dai nostri amministratori locali”.