Da mesi esistono rumors sulla sua candidatura a sindaco di Fiumicino cosa ci dice? Si candida o no?Penso sia una valutazione ancora prematura, per ora posso dire che mi sto adoperando e continuerò a farlo per aiutare questo territorio che mi ha visto crescere in termini personali, familiari e politici. La mia idea è quella di sostenere lo sviluppo e il potenziamento di Fiumicino. Per questo motivo ho promosso un osservatorio che riunisce tutte le personalità, le intelligenze, il mondo del sociale, i professionisti e i lavoratori e tanti amici che possono contribuire a redigere il programma di governo e quindi migliorare la dote politica del futuro sindaco.
Ma della giunta Montino cosa pensa? Secondo lei è giusto chiedere le dimissioni del sindaco per gli avvisi di garanzia ricevuti?
Io penso che i cittadini di Fiumicino sapranno valutare al momento opportuno se le attese e le speranze riposte in questa amministrazione comunale siano state disattese. Per quanto mi risulta, poi, i consiglieri di opposizioni stanno facendo il loro lavoro evidenziando le mancanze della maggioranza. Comunque la valutazione finale spetta ai cittadini, noi possiamo solo aiutarli ad avere le giuste informazioni. Per quel che concerne gli affari giudiziari del sindaco resto garantista fin in fondo, nella convinzione che saranno i giudici a fare chiarezza. Sono altresì convinto che i cittadini chiedano e pretendano coerenza sui comportamenti di chi ha responsabilità politiche. Segnalo, a onore del vero, che chi chiese dimissioni, come nel caso della giunta regionale del Lazio, per coerenza, e per le stesse ragioni, dovrebbe rassegnarle. Ma questi sono fatti che riguardano la coscienza e la coerenza e ciascuno risponde delle proprie di fronte ai cittadini elettori. Quello che invece mi preme dire è che noi vogliamo convincere i cittadini di Fiumicino a sostenerci per le nostre idee programmatiche, convincendoli che il nostro progetto porterà vantaggi alla comunità e non vogliamo vincere sperando negli incidenti giudiziari dei nostri avversari.
Torniamo ai suoi propositi per Fiumicino, su cosa punterebbe il suo programma elettorale?
Sicuramente al primo posto all’ordine del giorno sarebbero il lavoro e lo sviluppo sul territorio. Fiumicino può a buon diritto diventare il traino per lo sviluppo della Regione. Penso che grazie alle capacità economiche e all’impegno sociale dei suoi cittadini il nostro Comune possa diventare autosufficiente a tutti gli effetti. Il potenziale economico del territorio può creare un benessere maggiore e garantire un più alto livello di ricchezza per i cittadini, ma bisogna saperlo sfruttare con una programmazione organica. Come dicevo io sono interessato a produrre un’alternativa di governo non elettorale ma programmatica. È necessario creare un piano di sviluppo organico che non si impigli nelle maglie di una amministrazione ordinaria che guarda solo al quotidiano e che sta lentamente soffocando la città.
Dunque il suo progetto di governo?
La linea portante della nostra azione è l’economia sociale e di mercato. Pensare ai giovani, allo sviluppo di nuove opportunità di lavoro stabilendo una connessione costante con il mondo dell’università e della ricerca. L’osservatorio sulla città sta già stilando le prime 100 delibere da attuare in un piano per la ripresa economica.  Naturalmente tra le priorità ci saranno le iniziative idonee allo sviluppo dei temi sensibili riguardanti l’aeroporto, la portualità marittima  e l’interporto che, gestiti bene, potrebbero diventare una fonte primaria per la nostra economia trovando ottime ricadute sull’indotto. Come? Realizzando attività di semplificazione legislativa per favorire gli investimenti e ricreando certezza amministrativa nei tempi e nelle modalità. Ma questa crescita deve pur sempre avvenire secondo un piano predeterminato che sia organico allo sviluppo urbanistico che sia chiaro alla cittadinanza. Così come non è più possibile trascurare l’impegno per lo sviluppo agricolo secondo le regole della biodiversità.  Inoltre sto pensando di lanciare una Fondazione per il Litorale, affinché partendo da Fiumicino si determini un polo economico, sociale e culturale che possa essere davvero il volano della Regione.