Il complesso di attività di contrasto all’abusivismo nei servizi di trasporto pubblico non di linea vede la Polizia di Frontiera presso lo Scalo aereo di Fiumicino impegnata in prima linea per garantire la corretta fruizione dei servizi da parte dei passeggeri e per neutralizzare le attività illegali perpetrate in danno dei turisti.

A partire dalla istituzione della Task Force creata in seno al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal Sig. Prefetto di Roma e coordinato dal Dirigente dell’ufficio di Polizia di Frontiera di Fiumicino, l’illecito procacciamento di clienti da parte di soggetti sprovvisti di regolare licenza ha registrato una forte diminuzione, per effetto dell’intervento deciso delle forze dell’ordine non solo in ottica preventiva e di deterrenza, ma anche in una prospettiva repressiva, realizzata con operazioni, servizi e blitz mirati.

Il successo è testimoniato in concreto dal dato su sequestri e sanzioni amministrative elevate, cui si è accompagnata la notifica di verbali di allontanamento rivolti ai procacciatori ed abusivi stanziali. Tale strumento, propedeutico alla successiva adozione della misura di prevenzione del Dacur ex d.l. 14/2017 da parte del Questore in caso di violazioni reiterate, costituisce ulteriore passo verso il progressivo ma definitivo sradicamento del fenomeno dall’area aeroportuale.

Tra il 17 febbraio e l’8 settembre, i quasi 7500 controlli effettuati sui conducenti, di cui oltre 4000 condotti dalla sola Polizia di Stato, sono sfociati nell’irrogazione di 876 verbali per violazione di norme del Codice della strada e del Codice della Navigazione e nella denuncia nei confronti di 14 soggetti. Sono 162, inoltre, i veicoli sottoposti a fermo amministrativo o sequestro da parte della Polizia di Stato, su circa 270 provvedimenti complessivi. Ben 12, infine, i provvedimenti di allontanamento disposti dagli operatori della Polaria nell’ ultima settimana, frutto dell’intensificazione dei controlli connessi con il picco del flusso turistico nel periodo estivo.

Fonte: Questura di Roma