Quanto costa la sigaretta elettronica? Le differenze economiche con il consumo di sigarette tradizionali

Si spende di più per fumare o svapare? Una panoramica sulle spese dei consumatori.

Un argomento poco trattato a livello istituzionale — ma molto chiacchierato nei forum e sui gruppi Facebook — è quello del “quanto costa la sigaretta elettronica“. Solitamente si parla di quale sia l’impatto del vaping sul nostro organismo e sulle differenze con il mondo del fumo, quasi mai sentiamo parlare del lato economico.

Non si tratta affatto di un tema collaterale o poco importante, perché come ben sappiamo la società moderna e industrializzata ruota tutta attorno ai soldi. Oltretutto, sapere quanto costa svapare è un elemento che potrebbe invogliare ancor più i tabagisti a liberarsi una volta per tutte di pacchetto e accendino.

Partendo dal presupposto che lo svapo è molto meno invasivo del fumo — poiché privo delle oltre 4000 sostanze tossiche cancerogene contenute nella sigaretta tradizionale — e rappresenta l’alternativa più efficace per abbandonare il tabacco combusto al giorno d’oggi, vediamo ora quanto spende uno svapatore rispetto ad un fumatore.

Il costo della sigaretta elettronica e degli e-liquid.

Facendo un giro negli shop più forniti del web, il primo elemento che emerge è l’eterogeneità dell’offerta vape di oggi. I dispositivi proposti, infatti, variano dalle poche decine di euro degli starter kit e pod mod alle centinaia di euro dei prodotti di lusso, detti high end.

Come in ogni campo, esistono sia i prodotti entry level che quelli più “professionali”, ma per fornire dei numeri attendibili al riguardo è corretto posizionarsi nella fascia media. Una sigaretta elettronica Innokin — marchio tra i più gettonati del mercato — parte dai 12-15 € delle pod e arriva fino ai 50-60 € dei kit con box + atomizzatore.

Prendiamo in considerazione, dunque, una media di 35 € per l’acquisto del dispositivo. Oltre a questa spesa una tantum, sarà necessario procurarsi i ricambi utili a sostituire la resistenza elettrica una volta che avrà esaurito il suo ciclo vitale.

Le cosiddette coil costano poco più di 1 € l’una e hanno una durata variabile. Più si svapa e più si consumano, rendendo inevitabile effettuare un cambio di tanto in tanto: diciamo una a settimana per puntare alto.

Fatto ciò, non resta che calcolare la spesa per i liquidi da svapo. Prenderemo in considerazione i più costosi — gli e-liquid pronti in formato 10 ml — che hanno un prezzo medio di 5-6 € l’uno.

Il consumo di liquidi può cambiare molto da persona a persona, ma possiamo tranquillamente prendere 2 millilitri al giorno come cifra attendibile. Ed ora spazio ai numeri e vediamo quanto può costare la sigaretta elettronica in un anno:

  • 35€ e-cig + (1,5€ x 52 settimane) coil + (5,5€ x 73 boccette) e-liquid = 514,5 €

Questa cifra è puramente indicativa, poiché può variare in basso o in alto in maniera considerevole, ma ci dà un’idea di quanto spende mediamente un vaper all’anno. Vediamo ora, invece, a quanto ammonta quella di un fumatore.

Inoltre, rispetto al fumo, uno svapatore ha la libertà di decidere di spendere meno.

Quanto costa fumare le sigarette tradizionali?

Per quanto riguarda i tabagisti il calcolo è molto più rapido, poiché il sistema è totalmente analogico e non prevede l’utilizzo di più componenti. L’unica spesa accessoria, se vogliamo, è relativa all’accendino, che possiamo quantificare in 1 simbolico euro al mese.

Come si apprende da un articolo pubblicato su ANSA nel 2020, un fumatore medio consuma circa 5000 sigarette all’anno (13,5 al giorno), che corrispondono a 250 pacchetti. Il costo di un pacchetto si aggira sui 5-6 €, per cui prendiamo come buoni 5,5 € di media.

Vediamo che succede:

  • 5,5 € x 250 sigarette + 1 € x 12 accendini = 1387 €

Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una cifra relativa, dato che molte persone vanno ben oltre il consumo di un pacchetto ogni due giorni. Ad ogni modo, ci dà un’idea chiara della differenza con i numeri riguardanti la sigaretta elettronica.

Tutto ciò senza tenere conto dei soldi spesi in medicine e trattamenti di affezioni dovute all’inalazione di sostanze tossiche e cancerogene, purtroppo incalcolabili. Oltre all’investimento economico, dunque, bisogna conteggiare che più si spende in sigarette, più si logora il proprio organismo.

Considerazioni finali.

Abbiamo visto quanto grande possa essere il divario tra le spese di un fumatore rispetto a quelle di uno svapatore. Ovviamente, visto il tema affrontato, non risiede certo qui il problema principale, ma si tratta comunque di un dato emergente da mettere agli atti e che può essere utilizzato in modo costruttivo.

Il prospetto di un risparmio economico è sempre allettante e — in più — la natura della sigaretta elettronica consente all’utente di mantenere la ritualità e il piacere del gesto, senza però inalare tutte le sostanze nocive del tabacco combusto.

Ovviamente, si tratta pur sempre di un’alternativa “meno peggio” destinata esclusivamente ai fumatori che non riescono a smettere con la sola forza di volontà. Grazie all’e-cig, infatti, si può modulare la quantità di nicotina nei liquidi e scalarla in modo graduale, fino ad eliminarla completamente.

Spender di meno, migliorare il proprio stato di salute e mantenere il proprio vezzo in una sola mossa: perché non provare?