“Il legno che per anni ha custodito la memoria del mare, oggi si sta sgretolando, pezzo dopo pezzo. Parte del ponte è crollata, alcune ordinate si sono staccate dalla chiglia: la nave che doveva tornare a raccontare la storia di Fiumicino sta lentamente collassando su se stessa”. È quanto si legge nella nota dell’associazione SAI.FO.

“Non è più possibile – prosegue la nota – fingere che ci sia tempo. Ogni giorno di attesa significa perdere un frammento della nostra identità, un patrimonio costruito con cura, passione e lavoro artigiano.
I fondi per mettere in sicurezza la Liburna esistono già, ma restano fermi in un limbo burocratico che rischia di condannarla definitivamente. Servono interventi immediati, una copertura, una protezione reale, non parole.
La Liburna non può e non deve morire così. È un simbolo della storia del nostro territorio, un ponte tra passato e presente. Ora spetta alle istituzioni dimostrare che la memoria, la cultura e la bellezza non sono destinate a crollare insieme al legno di questa nave. Tutte le visite alla Liburna sono sospese fino a nuovo avviso”.
