L’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio (Arsial) ha dato il via libera al Biodistretto. Il 21 giugno ha valutato favorevolmente il riconoscimento in quanto “Funzionale alla ulteriore espansione delle produzioni biologiche del territorio, anche attraverso la messa in atto di strumenti di assistenza alle imprese per la valorizzazione dei prodotti ottenuti, sia sul mercato locale che quello internazionale, vista le dimensioni delle aziende coinvolte”.  “Ora – dice il portavoce del comitato  Massimiliano Mattiuzzo − manca solo la delibera della Giunta Regionale, un atto formale che andrà a sancire la nascita del Biodistretto Etrusco Romano”.

I precedenti nel Lazio
Nel Lazio, al momento, esiste un solo altro precedente conosciuto, il Biodistretto di Valcomino istituito nel febbraio del 2018. I confini territoriali di quello Etrusco Romano sono molto grandi, l’area ricade all’interno del Comune di Fiumicino, di quello di Cerveteri e della Riserva Statale del Litorale Romano nella parte del Comune di Roma.

Le aziende partecipanti
Le aziende che vi faranno parte e che hanno presentato la proposta sono: azienda di Claudio Caramadre per gli ortaggi, Filippo Antonelli per il vino, Giuseppe Brandizzi per latte e derivati, Andrea Del Gallo per ortaggi, grano e cereali, Claudio Leuteri per allevamento e ospitalità e Nicolò Carandini per ortaggi e cereali. Tutti, insieme a Massimiliano Mattiuzzo, Fondazione Anna Maria Catalano e Aries Sistemi, faranno parte nuovo Biodistretto la cui domanda è stata presentata il 28 dicembre scorso.

Gli obiettivi
Gli obiettivi e le finalità del Biodistretto Etrusco Romano sono ampi e molteplici: valorizzazione e internazionalizzazione del patrimonio produttivo agro-alimentare di qualità, dei beni culturali e ambientali, costruire delle reti fra i produttori, trasformatori e distributori dei prodotti biologici e in particolare la vendita diretta, l’attività agrituristica, il turismo rurale e l’agricoltura sociale; coltivazione, allevamento, trasformazione e preparazione alimentare e industriale di prodotti con metodo biologico. Sviluppare l’integrazione tra le attività agricole e le altre attività economiche presenti nel territorio (ristorazione, turismo) e con l’ambiente per la conservazione degli habitat naturali e seminaturali nonché della flora e della fauna selvatica. Promuovere l’uso sostenibile delle risorse naturali e locali nei processi produttivi finalizzati alla tutela degli ecosistemi; favorire lo sviluppo, la valorizzazione e promozione dei processi produttivi di preparazione, di trasformazione e commercializzazione dei prodotti biologici; collaborare con le Università e i centri di Ricerca per migliorare l’integrazione fra i soggetti economici, il miglioramento dei prodotti e l’introduzione di metodi tecnologici. Tutti obiettivi che, una volta realizzati, potrebbero innescare un importante moltiplicatore economico.