Niente calcoli o alambicchi mentali. Radiolina spenta fino alla fine del campionato. “Guarderemo la classifica ad aprile, dei risultati e delle altre deve interessarci fino a un certo punto. Vinciamole tutte e poi ne riparliamo”. Andrea De Filippis, lo special one, la mette così. Difficile dargli torto. Lottare fino alla fine. Il guerriero ha lanciato la sua sfida. Non vuole mollare nemmeno di un millimetro. L’A2 costi quel che costi.
Maglia e colori gli sono entrati dentro. Andrea De Filippis è all’Isola da un anno e mezzo ma sembra una vita, un veterano. Sabato, per non lasciare la squadra senza portieri, ha rischiato di suo. Ha risposto presente scendendo in campo con una caviglia malandata, mettendo a repentaglio legamenti e stagione. Nessun calcolo. Prendere o lasciare. “Purtroppo – dice – Rogerio (Sant’Ana) e Federico (Mazzuca) sono infortunati. Spero guariscano presto”. Sabato arriva il Torrino. I blancos hanno un conto in sospeso: “La sconfitta del girone d’andata brucia ancora tanto e a conti fatti è quella che ci condanna a inseguire”. Non sarà facile: “Hanno un bel collettivo, la spensieratezza di una squadra che non ha nulla da chiedere al campionato se non crescere e fare esperienza. Noi invece siamo obbligati a vincere ogni partita. Mentalmente sono più liberi, più freschi. Ci metteranno in difficoltà ma dobbiamo vincere, senza se e senza ma”. Contro la GalaFive ha giocato con una infiltrazione: “Sento ancora dolore, la caviglia mi fa un male cane. Ma stringiamo i denti. Se il mister chiama io sono pronto”. Uniti fino alla fine. Insieme si può strappare l’A2. De Filippis ne è convinto. “La sconfitta contro il Paolo Agus invece di disgregarci ci ha compattato. Sappiamo di aver compromesso molto con quella partita ma è nelle difficoltà che si vede un vero gruppo. E noi non ci siamo disuniti anzi, ci siamo guardati negli occhi e ci siamo rialzati immediatamente. La società ci ha messo nelle condizioni migliori per esprimerci al meglio. Vogliamo ripagare il nostro presidente e la dirigenza per gli sforzi che stanno facendo. Venderemo cara la pelle fino alla fine”.