Quattro a zero. Ma potevano essere almeno il doppio. La Futsal Isola vince contro un generoso Torrino, in una gara senza storie, e rosicchia altri tre punti all’Orte capolista, battuta in Sardegna dal Paolo Agus. Vetta a meno uno. Impensabile un mese fa.

Gara perfetta, senza sbavature. Attenta dietro, con De Filippis impegnato solo una volta (ma che paratona su La Zara). Bravissima a girare palla senza dare troppi punti di riferimento, imprevedibile e autoritaria. Forse un po’ sciupona in avanti dove potrebbe chiudere già nel primo tempo e dilagare nel secondo. Ma dannatamente intelligente a non cadere nuovamente, come all’andata, nella trappolona dei capitolini. Stavolta il pressing asfissiante dei ragazzi di Venditti non funziona. L’Isola fa valere la maggiore caratura tecnico-tattica, gioca praticamente a una porta sola e lascia poco o nulla a un Torrino comunque tignoso, che ci mette cattiveria ma non la becca quasi mai. Lassù il gap dalla prima si è ridotto notevolmente. Sei punti mangiati in due partite. È vero, l’Orte deve recuperarne una. Ma va giocata. L’Isola non può fare calcoli, deve vincerle tutte e poi guardare la classifica. Le prime due finali sono andate. Ne rimangono altre otto.
PRIMO TEMPO Lattanzi lascia fuori il fenomeno Veronesi, bomber Colaceci, l’assist man Montenero e Sant’Ana ancora infortunato. In campo scendono De Filippis, Arribas, Caviglia, Luiz, Imperato, Verrone più gli under. I padroni di casa rispondono con Rossi, Corsi, Montanari, Sabatini, Biancolana, Fratini, Giarratana, La Zara, Potrich, Sordini, Curcio, Di Ponto. Il Torrino capisce subito che sarà un incubo. Trenta secondi nemmeno e Luiz ha la palla dell’uno a zero. Stop e girata al volo, Di Ponto è bravo. Arribas va ancora vicino al vantaggio che arriva al quarto: cannonata di Luiz, il dodici di casa non trattiene e Caviglia in tap in la infila. Uno a zero. I capitolini non trovano le contro misure. I funamboli Orange (si torna all’antico con la maglia completamente arancione) sono ovunque. Le occasioni arrivano a grappoli. Il gol no. Di Ponto ci mette del suo. L’Isola anche. Luiz, Verrone, Gabì, Arribas e Caviglia. Niente da fare. La porta sembra stregata.
SECONDO TEMPO Gli Orange riprendono da dove avevano lasciato, mangiandosi le mani per le occasioni: Luiz e Gabì non sfondano. Ci vuole un’intuizione. Chiedere a Luiz. Quinto minuto, terra aria che piega le mani a Di Ponto, incantesimo spezzato, l’Isola raddoppia. La Banda Lattanzi gioca che è un piacere. E in venti secondi chiude il match. Imperato si traveste da uomo assist. Prima dispensa un cioccolatino a Gabì dopo una bella ripartenza di Caviglia, il brasiliano non sbaglia. È il decimo. Poi a Verrone che fa quattro a zero e mette il sigillo alla solita partitona tutto cuore e sostanza. Tempo per De Filippis di guadagnarsi la pagnotta, intercettando un pallone impossibile calciato da mezzo metro da La Zara. E sfiorare altri due gol: Di Ponto ancora fenomenale su Gabì (bell’assist di Verrone). E Imperato che su angolo calcia su Sabatini, la palla schizza e sfiora la traversa. Finisce quattro a zero. Sintesi stavolta facilissima: partita magistrale. Vetta sempre più vicina.
“Vittoria meritata. Abbiamo fatto una grande partita – ha sottolineato mister Lattanzi a fine gara -. Siamo stati molto attenti dietro, Andrea (De Filippis, ndr) ha fatto un paio di parate ma nulla più. In avanti siamo stati poco cinici. Dovevamo chiuderla prima. Pressione di vincere? Questi ragazzi nelle difficoltà danno il meglio di loro. Guardiamo in casa nostra, i conti si faranno alla fine”.