Il Comitato FuoriPISTA ha apprezzato il fatto che, nel corso della conferenza stampa del 20 ottobre scorso presso l’aeroporto di Fiumicino, il Ministro delle Infrastrutture, in risposta alle pressioni dell’Enac e di AdR sui progetti di espansione dell’aeroporto, abbia dichiarato tra l’altro che “le opere si fanno discutendo con i territori, valutandone i vantaggi e gli svantaggi pubblicamente”, e che è necessario aprire un tavolo tecnico con gli Enti territoriali coinvolti. “Il Ministro infatti, sottolineando che “adesso stiamo sviluppando Fiumicino Sud e questa è la nostra priorità”, è apparso prudente di fronte alla abituale sicumera di AdR e dell’Enac che vogliono  costruire a tutti costi nuove inutili infrastrutture al di fuori dell’attuale sedime aeroportuale,  in piena Zona 1 (massima salvaguardia e totale inedificabilità)  della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano – si legge nella nota del Comitato – e a questo scopo non disdegnano, come è ormai loro costume, dal giocare con i numeri. Se non fosse che qui abbiamo a che fare con la vita delle persone, ci sarebbe infatti da ridere sul contenuto della Presentazione dei massimi dirigenti di Adr nella Conferenza stampa dello scorso 20 ottobre. Tanto per dare un assaggio del tipo di dati forniti, evidentemente nel più totale disprezzo del’opinione pubblico, dei giornalisti e dello stesso Ministro presente, a proposito della famigerato IV Pista, si parla sciattamente dell’esproprio di solo “5 cascinali’”quando – dato l’ingombro effettivo della IV Pista – si tratta invece di espropriare oltre 100 nuclei famigliari e questo solo per i 5 “Centri” agricoli (e non aziendali come si scrive nelle slides) coinvolti: quindi senza conteggiare tutti coloro che sarebbero interessati dalle successive fasi di ampliamento per Fiumicino Nord (Raddoppio). Tra l’altro, che sia possibile “abbattere” i “soli 5 cascinali” – come allegramente ha affermato  l’AD di Atlantia Giovanni Castellucci – è cosa tutta da verificare, visto che quando si è trattato dei “cascinali” dell’ex tenuta Torlonia (come tutti possono verificare facilmente guardando al di là della recinzione dell’attuale sedime) l’‘abbattimento’ non è stato possibile, perché la Soprintendenza  ha di fatto ribadito ancora nel 1997 che si deve  “salvaguardare integralmente eventuali costruzione rurali tipiche del paesaggio agrario dell’Agro Romano”. Naturalmente questo è un dettaglio in una faccenda molto complicata e complessa, nella quale  sono in gioco grandi interessi speculativi di tipo finanziario, fondiario ed edilizio. Sempre in occasione della Presentazione del 20 ottobre infatti , AdR ha superato se stessa: non solo è riuscita a intitolare “Piano di Investimenti in linea con il Contratto di Programma” un grafico  che illustra palesemente come, al contrario, gli investimenti effettuati dal 2012 al 2015 siano stati costantemente al di sotto di quanto previsto e sottoscritto dal  Contratto di Programma (promettendo di recuperare e addirittura superare quanto stabilito dal Contratto ma solo nel 2016), ma per giustificare la necessità della IV Pista, ha avuto il coraggio di presentare una tabella di confronto tra l’aeroporto di Heathrow e quello di Fiumicino. Nella realtà, quello di Heathrow ha due piste + una di rullaggio e, a fine 2014 faceva 72,4 milioni di passeggeri/anno, al 98% della capacità delle piste nelle fasce di picco; Fiumicino con tre piste + una di rullaggio presumibilmente a fine 2015 farà 39/40 milioni di passeggeri anno, al 90% della capacità delle piste nei momenti di picco. Una delle ragioni – dichiarate dalla stessa AdR – di questo enorme scarto tra i due aeroporti è la maggiore dimensione media degli aeromobili dell’aeroporto londinese rispetto a quanto avviene a  Fiumicino. La minore dimensione degli aerei di Fiumicino è dovuta in massima parte al fatto che quasi un terzo del traffico a Fiumicino deriva  alle compagnie low cost (oltre, 9,6 milioni di p/a  dei 39/40 mln totali) che utilizzano aerei più piccoli. Il Comitato FuoriPISTA, insieme ad altri Comitati e forze politiche, chiede da tempo che nel Lazio venga individuato un aeroporto, tra quelli esistenti, da dedicare ai voli low cost, in modo da alleggerire Fiumicino facendone  un vero hub intercontinentale e garantendogli – anche in termini di sicurezza – un’alternativa: eventualità che come hanno dimostrato gli incidenti di quest’estate può essere necessaria  e che tutte le maggiori capitali europee hanno tenuta presente dotandosi di più di un aeroporto nelle vicinanze. Crediamo e chiediamo che, a questo punto, anche per venire incontro all’indicazione del Ministro, la Regione Lazio debba esprimersi al più presto a livello delle sue più alte cariche dando seguito anche agli ordini del giorno che diverse forze politiche hanno già presentato nei giorni scorsi, al fine di procedere all’individuazione di un aeroporto di supporto a Fiumicino e di valutare le possibilità che – utilizzando gli oltre 160 ettari di spazi ancora vuoti, presenti all’interno del sedime attuale (superficie per altro comunque superiore a quella occupata complessivamente dagli attuali  terminal e  aree di sosta degli aerei!) – si possa effettivamente promuovere e potenziare ulteriormente lo sviluppo dell’hub, rendendolo davvero più efficiente ma non più grande”.