Era lo scorso 7 aprile quando le lavoratrici e i lavoratori Aec/Oepa di Fiumicino, in forza in tutte le scuole di ogni ordine e grado, che lavorano per l’integrazione degli alunni con disabilità, si erano riuniti sotto alla sede del Comune di Fiumicino in una riunione sindacale per rivendicare le proprie idee.
Lo stesso giorno, una delegazione di lavoratori è stata ricevuta verso la tarda mattinata dall’Assessora alle Politiche Sociali, Alessandra Colonna, e dal Presidente della Commissione Sociale e Lavoro, Armando Fortini.

“In quella occasione – dicono gli Ace/Oepa di Fiumicino – hanno promesso di dare risposte concrete nell’arco di una settimana e, invece, c’è stato il silenzio: ancora una volta le operatrici e gli operatori sono diventati invisibili agli occhi del Comune.
Siamo stati per molto tempo tolleranti e in attesa, ma adesso basta: dopo un lungo stato di agitazione dove non abbiamo ricevuto nulla, siamo pronti, come promesso, a nuove mobilitazioni”.

Infatti oggi, martedì 25 maggio, gli Ace/Oepa di Fiumicino si sono astenuti dal lavoro e si sono dati appuntamento  dalle ore 8.00 alle 13.00 in piazzale Carlo Alberto Dalla Chiesa (sede comune di Fiumicino), perché ancora una volta vogliono essere ascoltati.

 “Gli Aec/Oepa – si legge nella nota dell’Usb –  sono dipendenti delle aziende cooperative sociali che, tramite appalti sui territori, gestiscono servizi essenziali a fronte di una bassissima retribuzione, che si avvicina alla soglia di povertà, con un sistema di pagamento di ore a cottimo, retribuite dall’Ente Committente (Comune) che riconosce unicamente il pagamento delle ore svolte.

Con le aperture parziali delle Scuole in zona rossa, agli Aec/Oepa di Fiumicino non è stato riconosciuto l’intero monte orario, come invece è accaduto nel più vicino Comune di Roma.

I soldi stanziati per il servizio vengono bloccati e mantenuti nelle casse del Comune, invece di essere utilizzati per coprire l’intero monte orario già degli irrisori stipendi di questa categoria, di circa 7 euro l’ora, che con le chiusure estive delle scuole, non percepisce stipendio, così come con l’assenza dell’alunno o con le chiusure durante le festività.

Con questo salario da soglia di povertà, di fatti, proprio dal Comune è stato disconosciuto l’intero pagamento del monte orario con le aperture parziali della scorsa zona rossa.

Si attendono risposte anche per la questione del pasto perché agli Aec, a scuola, il pasto non viene concesso, nonostante assistano gli alunni con disabilità anche durante questo importante e fondamentale momento e spesso si ritrovano a fare turnazioni che vanno oltre le 6 ore, senza aver nemmeno riconosciuta una pausa retribuita così come vuole la normativa.

Nello specifico, ci interessa sapere a chi spetta retribuirlo, se al Comune di Fiumicino o all’Azienda Cooperativa, che riceve un compenso orario omnicomprensivo, al netto dell’I.V.A., di euro 21,43 l’ora e non è chiaro se, in questi soldi che l’ente committente eroga, siano compresi anche quelli per il pasto o per un buono pasto da erogare ai lavoratori da parte dell’azienda.

Saremo a manifestare, quindi, per un riconoscimento del salario al 100%, durante le chiusure straordinarie della scuola o alle aperture parziali delle stesse, come durante la zona rossa; al diritto al pasto durante l’orario di lavoro e per il riconoscimento del diritto allo studio da parte delle aziende cooperative sociali per coloro i quali ne hanno fatto richiesta.

I tempi di attesa per le risposte, mai concesse, che aspettavamo sono stati lunghi: pensiamo sia importante aprire un tavolo di discussione e di lavoro su questo fondamentale ruolo per risolvere molti aspetti della vita delle lavoratrici e dei lavoratori Aec/Oepa e della qualità del servizio per gli alunni con disabilità.

Senza dimenticare che Usb ha la maggioranza degli iscritti della categoria Aec/Oepa sul territorio. Ancora una volta, le lavoratrici e i lavoratori si ritrovano a richiedere le stesse cose perché questo Comune promette ma non risponde. La pandemia sta rivelando tutte le criticità che, come USB, abbiamo sempre cercato di combattere: è ora di metterci un punto”.