“Il Presidente dell’ENAC Vito Riggio, intervenendo in Commissione speciale del Senato sul decreto Alitalia, ha sostenuto la necessità di un raddoppio dello scalo di Fiumicino in previsione del futuro aumento del traffico aeroportuale. Purtroppo però, le sue dichiarazioni e la ricostruzione di tale esigenza di ampliamento sono posizioni di parte e non obiettive. Dispiace che oggi il Presidente di un ente pubblico abbia a tratti parlato come avrebbe potuto fare il portavoce di ADR o del gruppo Benetton” dichiara il Senatore Giovanbattista Fazzolari di Fratelli d’Italia, componente della Commissione Speciale.
“L’attuale sedime aeroportuale, sulla base di molteplici studi, può essere potenziato ed è più che sufficiente ad accogliere tutto il potenziale traffico aereo di lungo raggio. La crescita del numero dei voli su Fiumicino è dovuto quasi esclusivamente all’incremento dei voli low cost ed è il frutto di una scellerata scelta dei Governi PD di non realizzare il terzo scalo del Lazio, il cui progetto era stato in passato sostenuto dallo stesso ENAC. Di fatto prima si è scientificamente creato il problema, e poi si prospetta una soluzione avvelenata come unica alternativa possibile “per il sistema Paese”.
Non dimentichiamo, inoltre, che, contrariamente a quanto sostenuto dal Presidente Riggio, gli investimenti su Fiumicino non sono “risorse private”, ma risorse frutto di concessioni pubbliche e destinate per legge a investimenti aeroportuali. L’allargamento dello scalo di Fiumicino è un’operazione puramente speculativa portata avanti da anni con determinata spregiudicatezza dai soliti noti. Fratelli d’Italia presenterà presto una interrogazione parlamentare per chiedere quali elementi, quali studi e quali evidenze, abbiano portato ENAC a cambiare idea riguardo la necessità della realizzazione del terzo scalo aeroportuale del Lazio, a lungo sostenuta dallo stessa ENAC, e farlo diventare sotto i governi PD  il più grande sostenitore delle tesi di ADR di raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino.” Conclude il Sen. Fazzolari.