“L’osservatorio sui conti pubblici ha pubblicato uno studio sull’andamento della raccolta dei rifiuti urbani nelle varie regioni d’Italia ed ha verificato che, complessivamente, il nostro paese si comporta molto meglio di tanti altri in Europa per quanto riguarda il riciclo di questo tipo di rifiuti.

Entrando però nel dettaglio dell’andamento della differenziata per ciascuna regione, scopriamo che il Lazio, con il suo 52% di differenziata, si classifica al quindicesimo posto tra le venti regioni. Salvando il fatto che il dato riportato è un dato complessivo e che, all’interno della nostra regione ci sono Comuni più virtuosi, come il Comune di Fiumicino, ed altri meno virtuosi, è ovvio che ad una percentuale più bassa di differenziata e di riciclo, corrisponde inevitabilmente una maggiore percentuale di rifiuti che ogni giorno devono essere smaltiti in discarica, con evidenti maggiori costi per la collettività in termini ambientali, ma anche sanitari ed economici.

In questa situazione, non grave, ma preoccupante, la Città di Roma e il suo hinterland, necessitano di un’attenzione particolare. E’ notizia di questi giorni che il 1° aprile chiuderà la discarica di Roccasecca, con la conseguenza che in quel sito non potranno più essere scaricate le 200 tonnellate al giorno di rifiuti della Città che venivano conferiti in quella discarica.

Proprio oggi, la Regione si è riunita per programmare un nuovo piano dei rifiuti, ma come accaduto fino ad ora, temiamo che la stessa termini ancora con un nulla di fatto.

Alla luce di quanto sopra, rilanciamo ancora una volta il nostro appello: apriamo una discussione vera sul ciclo dei rifiuti nella nostra regione che preveda, anche attraverso un commissario governativo se necessario, un forte aumento della raccolta differenziata accanto alla realizzazione del necessario numero di termovalorizzatori”.

Questa è la dichiarazione del presidente di Energie Per Fiumicino Orazio Azzolini.