Si sapeva che sarebbe stato un consiglio comunale particolarmente acceso e così è stato. Fabiola Velli, consigliere comunale del Movimento 5 stelle, si è presentata con un cartello che raffigurava il sindaco Montino ai tempi della sua consiliatura alla Regione Lazio, in cui chiedeva “elezioni subito”.

Gli altri consiglieri dell’opposizione, Mauro Gonnelli, William De Vecchis, Federica Poggio, Claudio Paolini, Giovanna Onorati, Raffaello Biselli, Giuseppe Picciano e Roberto Merlini, indossavano magliette nere con la scritta bianca “Coerenza =dimissioni subito”. Così il consiglio comunale è stato sospeso dal suo presidente Michela Califano.

 

Pubblichiamo le dichiarazioni dei consiglieri della maggioranza e dell’opposizione:

 
“L’aula consiliare non è uno stadio e neppure un ring. Per questo ha fatto bene la Presidente del Consiglio comunale di Fiumicino, Michela Califano ad attenersi al regolamento del consiglio comunale che disciplina le adunanze e le dirette streaming. La realtà è che magliette non consone e cartelloni non possono essere esposti durante un dibattito politico che rappresenta o dovrebbe rappresentare il punto istituzionale più alto del nostro territorio. Non sono serviti rinnovati inviti da parte di chi ha la responsabilità dell’Aula di non esibire cartelloni e magliette indossate dall’opposizione. La realtà è che alla strada del sereno confronto e dibattito democratico si è deciso di imboccare quella della propaganda politica. Ai contenuti si sono preferite pesanti cadute di stile. Oggi come ieri e come accadrà anche domani, non si può transigere sul mancato rispetto delle Istituzioni. Il consiglio comunale, l’aula consiliare racchiude la storia civica, politica e sociale della Città. E merita altri atteggiamenti, altri abbigliamenti che non la calpestino. In ogni caso ringrazio personalmente la consigliera Velli per aver accettato il rispetto delle regole eliminando il cartello. Voglio infine ricordare che abbiamo esaudito tutte le richieste che l’opposizione aveva presentato convocando il consiglio comunale con massima celerità nonostante l’argomento all’ordine del giorno fosse noto a molti dei consiglieri comunali di opposizione in quanto l’innesco della questione giudiziaria risale alle precedenti giunte”.

 

Capogruppo del Pd Emilio Patriarca

 

“In merito al Consiglio Comunale di oggi 23 febbraio, nessuno, né i consiglieri né i cittadini presenti e in streaming hanno potuto capire le ragioni vere di una convocazione straordinaria da parte dei consiglieri di minoranza. Gli stessi non hanno saputo o voluto prestarsi a una franca e corretta discussione sulle motivazioni della richiesta. Anzi, alla discussione hanno preferito anteporre atti esibizionistici, plateali, di pura e sciocca propaganda, con magliette e cartelli, chiedendo addirittura le dimissioni del Sindaco, della Giunta, di tutta la maggioranza. Corretta, irreprensibile, altamente democratica, la gestione da parte del Presidente dell’Aula, che ha dato più volte la possibilità di discutere. Lo stesso Sindaco ha precisato nei giorni precedenti, sulla stampa nazionale e in trasmissioni televisive, le ragioni di tutti gli atti amministrativi nel pieno rispetto della legge. La minoranza ha colpevolmente rifiutato l’opportunità di una serena discussione, e quindi è loro la responsabilità dei interruzione del Consiglio. Anche l’Aula consiliare di Fiumicino è, al pari di tutte le altre aule sia del parlamento che degli altri consigli regionali e comunali di tutto il nostro paese, una sede rigorosamente istituzionale. Per questa esclusiva e indiscutibile ragione, l’aula del Comune di Fiumicino è un luogo deputato al confronto civile, anche aspro, ma rigidamente democratico. Tutti i consiglieri, senza esclusione alcuna, ma anche tutti i cittadini ammessi, debbono attenersi a questa fondamentale regola. Ed è bene rispondere e precisare che, anche in costanza di sospensione o pausa lavori, non consentito a nessuno avere atteggiamenti non consoni alle regole dettate da quel principio etico. Nel consiglio di oggi è stato rigorosamente consentito e applicato il diritto a una discussione franca e puntuale su una richiesta formulata dai consiglieri di opposizione. Così non è stato possibile per loro esclusiva responsabilità, con la scelta palese di preferire comportamenti reiterati di turbativa. Tutti debbono sapere che sarà sempre possibile confrontarsi in Aula e non su una materia, questa sì, ferma nella sua applicazione da ben 14 anni, sulla quale finalmente solo questa maggioranza ha deciso di dare una definitiva azione di governo nel pieno rispetto della legge”.

 

Consigliere comunale Giuseppe Pavinato

 

“Di prese in giro e gaffe ne abbiamo sentite in questi due anni. Ma affermare che sia stata l’opposizione a non voler discutere e approvare il proprio ordine del giorno sulle dimissioni del sindaco Montino le batte veramente tutte. Se poi per questa maggioranza i ‘comportamenti reiterati di turbativa’ sono l’aver indossato una maglietta che recita ‘coerenza = dimissioni’ allora è tutto chiaro. D’altronde ci sono le foto a testimoniarlo: noi c’eravamo. Altri no. Ciò che va denunciato è l’assurdo e irresponsabile comportamento del presidente del consiglio comunale che ha chiesto l’intervento della forza pubblica, imponendo a degli attoniti agenti di polizia locale di spogliarci. Ordine rispedito al mittente e non eseguito, a dimostrazione dei deliri di una maggioranza allo sbando che ormai utilizza a proprio uso e consumo regolamenti, leggi ed etica morale”.

 

Gruppi Opposizione Centrodestra

 

“Lo spettacolo cui abbiamo assistito oggi in aula consiliare era al limite dell’incredibile. E non mi riferisco solo all’arroganza e alla mancanza di rispetto per le regole del vivere civile dimostrata dall’intera opposizione, ma alla incoerenza più smaccata dimostrata in particolare da un componente di questa opposizione. Vedere il consigliere Roberto Merlini indossare la maglietta scura con la scritta “Coerenza= Dimissioni subito”, proprio lui che insieme al sindaco e ai consiglieri di maggioranza ha votato a favore della delibera dei chioschi e conseguentemente ha ricevuto proprio per questo un avviso di garanzia, è un’offesa all’intelligenza dei nostri cittadini. Dimostri coerenza il consigliere Merlini, come la scritta sulla sua maglietta e dia il buon esempio: si dimetta se crede davvero che sia la cosa giusta da fare. Solo così potrebbe ottenere il rispetto che lui per primo chiede agli altri”.

 
Stefano Calcaterra segretario PD Fiumicino

“Il comportamento avuto  dall’opposizione è davvero intollerabile. I consiglieri di opposizione, prima non hanno svolto il proprio compito, ovvero quello di spiegare l’ordine del giorno esattamente come avrebbero dovuto fare avendo loro stessi richiesto la seduta odierna del Consiglio Comunale. Come se non bastasse hanno preso l’aula consiliare come un luogo dove fare propaganda, presentandosi con foto o magliette irriverenti, chiedendo le dimissioni di chi è stato raggiunto da un avviso di garanzia. Peccato che anche  un loro rappresentante sia stato raggiunto dal medesimo avviso e per lo stesso motivo. E meno male che la coerenza la chiedono a noi”.

 

Capogruppo Sel Antonio Bonanni

 

“Maglietta nera e scritta bianca è il nuovo merchandising politico del centrodestra di Fiumicino, che ha mandato in scena un siparietto politico degno del più vecchio e inefficace modus operandi dei tempi andati. Solo ricerca della ribalta giornalistica, di copertine sfolgoranti e fotografie da sfoggiare per nascondere, dietro le immagini, la più completa insignificanza della loro presenza in Consiglio comunale. Cosa è successo oggi? Le opposizioni chiedono un Consiglio straordinario sulla vicenda dei chioschi. Ma poi, nel momento in cui il Presidente del Consiglio, fatta un’analisi veloce dei fatti, gli dà la parola si perdono tutti in un silenzio imbarazzante, in sguardi volti a chiamare in soccorso gli altri colleghi di minoranza e in discorsi vaghi e divaganti. Lo stesso consigliere di minoranza Merlini, anch’esso indagato, indossava la maglietta invocante le dimissioni…già, quando si parla di coerenza! Ma lo capiamo. Sappiamo bene che la presenza delle telecamere faccia gola ai più scenici e funambolici della politica ma ci saremmo aspettati delle argomentazioni puntuali, inerenti l’argomento all’ordine del giorno, argomentazioni serie e non le solite pagliacciate. Invece, oltre lo sfoggio della maglietta nera, il nulla. Invitati più volte a togliere magliette e cartelli utili solo al consueto show e richiamati a riportare l’Aula in un contesto più istituzionale e consono a proseguire i lavori, il centrodestra si è opposto e ha ritenuto la maglietta molto più importante del confronto invocato da loro stessi. Un capriccio o una presa di posizione? Nessuna delle due, solo la palese dimostrazione  che quello delle concessioni è per l’opposizione un terreno scivoloso, che molto ben conoscono, e che oltre alle proteste di facciata si guardano bene dal volerlo affrontare. Motivo per cui questa maggioranza non ha alcuna intenzione di trasformare l’aula consiliare in un palcoscenico per pochi e a discapito della funzione che è chiamata a svolgere”.

 

Capogruppo Lista Civica Montino Massimiliano Chiodi

 

Non riteniamo corretto che la Presidente del Consiglio abbia agito come portavoce del Sindaco Montino, e non abbia invece mantenuto la dovuta equidistanza fra gli schieramenti politici, mancando al suo ruolo di garante della democrazia cosi’ come previsto dalla sua figura istituzionale. Inoltre non riteniamo corretto che quando l’opposizione ha manifestato il proprio dissenso con magliette e cartelli, la Presidente Califano abbia invece fatto prevalere l’aspetto formale del Regolamento, al punto di far prima sospendere e poi chiudere il Consiglio Comunale Straordinario. In questo modo si è evitato di rilasciare alcuna dichiarazione ufficiale sul vero argomento e motivo di riunione dell’assemblea consiliare , e cioè l’indagine avviata dalla magistratura a carico del Sindaco e di 15 consiglieri comunali per il rilascio delle concessioni demaniali ai chioschi sul litorale di Fiumicino. 
Il Consiglio Comunale Straordinario avrebbe rivestito particolare importanza dal punto di vista giuridico perché ogni dichiarazione rilasciata in sede istituzionale sarebbe stata acquisita dalla magistratura agli atti dell’indagine in corso in quanto dichiarazione ufficiale, mentre invece si è trattato di un’altra occasione persa per la comunita’ cittadina dato che i lavori sono stati chiusi senza che nè Montino né i consiglieri indagati dicessero una sola parola.

Fabiola Velli Portavoce m5s Fiumicino