Finalmente sembra muoversi qualcosa in tema di concessioni demaniali relative alla cantieristica nautica. Portato all’attenzione del governo, anche grazie all’attività del delegato del comune di Fiumicino alla cantieristica nautica Davide Di Bianco, il nodo della “vacatio legis”, in merito alle numerose aree demaniali in uso ai cantieri navali di cui il nostro territorio è detentore in maniera importante, sembra essere giunto all’attenzione dell’esecutivo. Il 15 febbraio scorso, infatti, si è svolto presso la Camera dei Deputati un convegno di presentazione della proposta di legge, relata dall’Onorevole Marco Miccoli, per la regolarizzazione amministrativa delle concessioni demaniali in capo alle attività cantieristiche nautiche. Interventi di prestigio istituzionale testimoniano la presa di coscienza da parte delle istituzioni in tema di concessioni del diporto. Oltre all’Onorevole Miccoli sono infatti intervenuti il presidente delle Attività Produttive della Camera On. Guglielmo Epifani, il presidente CNA Produzione Gaetano Bergami, l’assessore alle attività produttive del comune di Fiumicino Annamaria Anselmi oltre ad altre diverse cariche presenti in sala. Presenza importante anche da parte degli operatori del settore che richiedono da tempo disposizioni chiare in tema di durata e criteri di assegnazione delle concessioni, sia al fine di mantenersi in regola con la normativa, sia per programmare investimenti e gestione delle risorse imprenditoriali. 
Come già portato all’attenzione anche in altri ambiti da Di Bianco, il nostro territorio detiene numerosissime concessioni demaniali marittime in capo alla cantieristica (si vedano tutte le attività presenti lungo le sponde del porto canale e di Fiumara) che per una mancanza di normativa di adeguamento alle indicazioni comunitarie (la Bolkestein) si trovano in una situazione transitoria non chiara, inducendo le attività a contenere al minimo gli investimenti.
Il disegno di legge in questione si prefigge quindi di riconoscere innanzitutto una specificità  del comparto della cantieristica nautica da diporto scindendolo dalle altre attività “turistico ricreative”, evidentemente del tutto differenti sia per tipologia sia per finalità, al quale tutt’oggi lo stesso è purtroppo legato; in secondo luogo fornire uno strumento utile a regolare la situazione concessoria attuale. Com’è noto, infatti, sono numerosissime le questioni pregiudiziali sollevate davanti alla Corte di Giustizia Europea sull’effettività della proroga al 2020, proroga che l’Avvocatura Generale presso la stessa Corte ha bocciato a fine febbraio, confermando la grave carenza legislativa in materia.
L’auspicio, quindi, è che questa proposta di legge possa avere tempi di approvazione adeguati con l’effettiva necessità e gravità della situazione venutasi a creare garantendo a imprenditori e operai certezza di legittimità negli investimenti per gli uni e garanzia di lavoro nel lungo termine per gli altri.

di Andrea Abate