La Regione Lazio ha approvato la dichiarazione di notevole interesse pubblico paesaggistico su cinque differenti aree della campagna romana.
Come riporta l’edizione online del Corriere della Sera, si tratta di cinque delle sette aree rimaste «in bianco» nel Ptpr adottato dalla Regione nel 2007, per le quali il tavolo congiunto tra il Mibac dell’allora ministro Galan, il Campidoglio guidato da Alemanno e la Regione guidata dalla Polverini aveva avviato il percorso per l’apposizione del vincolo. Il primo ambito riguarda l’Agro romano settentrionale, zona tra via Casal del Marmo e via Trionfale comprendente il complesso di Santa Maria della Pietà. Il secondo è relativo all’Agro romano occidentale, zona del fosso della Quistione e Tenuta della Massa Gallesina lungo la via Aurelia e via di Casal Selce. Il terzo riguarda la zona dell’Agro romano orientale, zona in località la Barcaccia. Il quarto è relativo alla zona Agro romano occidentale, zona del bacino del fosso della Maglianella in località Torretta dei Massimi lungo via della Pisana. L’ultimo riguarda invece l’Agro romano meridionale, zona tra via Laurentina, fosso della Solfarata, fosso di Malafede Valle di Decimo e del Fontaniletto, Fosso della Perna. Due di queste proposte di vincolo, quelle relative agli ambiti «Agro romano settentrionale, zona dell’alto Rio Galeria lungo via della Storta, tra via Boccea, via Cassia e via Braccianese» e «Agro romano occidentale, due zone comprese tra il Gra e l’autostrada Roma Civitavecchia: zona tra via della Pisana, il fosso della Breccia e via della Magliana, zona tra via di Malnome e via della Muratella», restano invece ancora da definire, in quanto giudicate dai tecnici dell’attuale Regione non coerenti con lo sviluppo urbanistico e produttivo delle aree. In particolare, il vincolo sulla zona della Valle Galeria-Magliana è stato considerato troppo penalizzante nei confronti delle diverse attività estrattive già presenti in zona, mentre quello sulla zona dell’Alto Rio Galeria lungo via della Storta, è sembrato favorire alcuni dei toponimi Selva Candida a favore di altri. Con la dichiarazione di interesse paesaggistico, spiegano i tecnici della Regione, sarà possibile ora disciplinare lo sviluppo e la trasformabilità delle attività esistenti, fornendo garanzie ai cittadini e alle forze economiche che hanno interessi nelle aree interessate e consentendo agli amministratori di programmarne lo sviluppo in armonia con il piano regolatore generale di Roma.