Quando mancano un paio di settimane al voto, ecco le prime scintille tra i due principali candidati sindaci, in una campagna elettorale finora molto composta. Ieri sera il comunicato di Mario Baccini sui manifesti elettorali in zona Pesce Luna di Di Genesio “rimossi o danneggiati dalle tabelle”:

Baccini
“Non so se l’uscita del candidato sindaco Ezio Di Genesio Pagliuca sia un puerile tentativo di sviare l’attenzione perché ha esaurito i pochi argomenti che ha – attacca Baccini – ci saremmo aspettati che spiegasse cosa ha fatto in questi dieci anni di governo, oppure una boutade per cercare l’incidente. In questa campagna elettorale dove il candidato del PD, spesso vestendo la fascia tricolore (visto che il sindaco Montino si è eclissato da tempo per fargli spazio), si sta facendo pubblicità a spese degli elettori, per una volta che la Fiumicino Tributi ha fatto il suo dovere rimuovendo i manifesti attaccati nei bandoni sbagliati urla all’attentato. La deaffissione era un atto di legge. Piuttosto impari a rispettare le regole, non vogliamo sentire più alzare i toni con accuse e offese senza fondamento e soprattutto non vorremmo che questi isterismi provochino davvero qualche facinoroso. La campagna elettorale serve a spiegare i programmi non ad attaccare manifesti e tagliare nastri”.

Poco dopo la replica del vicesindaco che precisa come i manifesti non siano stati rimossi ma “strappati” e invita Baccini al confronto pubblico:

Di Genesio Pagliuca
“Ci siamo premuniti di chiedere a chi di dovere se ci fossero stati interventi per mancato rispetto di quanto previsto dalla delibera sulle affissioni – dichiara Pagliuca – E infatti non c’è stata alcuna deaffissione, che, in ogni caso, non sarebbe avvenuta in questo modo. I nostri manifesti erano regolarmente affissi negli spazi assegnati con numerazione da sinistra a destra così come previsto dalle norme. Ora sono palesemente strappati da qualcuno che ha uno scarso senso della democrazia.

Noi abbiamo espresso solidarietà quando qualche incidente (Vela a fuoco di Faieta ndr) è accaduto ad altri: ci saremmo aspettati lo stesso da Baccini come altri candidati hanno fatto nei miei confronti e la campagna elettorale sarebbe proseguita senza imbarazzanti richiami a interpretazioni e cavilli. L’invito ad abbassare i toni da chi, in questi giorni ha utilizzato fatti di cronaca, in alcuni casi molto delicati e su cui le indagini sono ancora in corso, per alimentare paure, è quanto meno spiacevole.

Noi non vogliamo certo alzare i toni: stiamo conducendo una campagna elettorale in cui parliamo solo di quello che vogliamo per la nostra città senza scadere in alcuna provocazione. Saremmo contenti di parlare di temi e confrontarci sui programmi, ma abbiamo capito la strategia: nascondersi e parlare male degli altri per evitare il confronto pubblico come ho già chiesto da diverso tempo. Rinnovo, quindi, l’invito a cui l’unico a non avere risposto è proprio Baccini. Perché non accetta? Di cosa ha paura?”.