“Un progetto che abbiamo contestato fin dall’inizio, denunciandone criticità e mancanza di trasparenza. L’amministrazione Baccini invece ha sempre fatto spallucce, sostenendo che ‘era tutto a posto’. E ora apprendiamo su “La Stampa”, che l’appalto per l’asilo nido finanziato con fondi PNRR – oltre 2 milioni di euro – è stato vinto da una società colpita da interdittiva antimafia, collegata a nomi e storie riconducibili alla criminalità organizzata casertana”. È quanto dicono i Consiglieri comunali Ezio Di Genesio Pagliuca, Fabio Zorzi, Paolo Calicchio, Erica Antonelli, Angelo Petrillo, Giuseppe Miccoli, Paola Meloni, Barbara e Bonanni.

“Ci chiediamo – sottolineano i Consiglieri di opposizione  – come è possibile che un’amministrazione comunale non fosse a conoscenza dell’interdittiva antimafia notificata 20 giorni fa alla società che sta realizzando un’opera così delicata come un asilo nido? E perché, nonostante ciò, i lavori stanno ancora andando avanti?

Questo non è più solo un problema politico, ma un’emergenza istituzionale. Chiediamo che il Sindaco venga immediatamente in Consiglio comunale a riferire, con nomi, atti e documenti alla mano. Non è accettabile che chi guida un Comune come Fiumicino continui a parlare di ‘legalità’  a parole, mentre nei fatti tace di fronte a situazioni che riguardano direttamente la sicurezza, la trasparenza e il futuro dei nostri bambini. Chi tace è complice. E noi non intendiamo essere complici di nessuno”.

A queste parole non è tardata ad arrivare la replica dell’assessore ai Lavori Pubblici, Giovanna Onorati.

“L’attività amministrativa comunale – dice – è basata su atti formali e non su informazioni a mezzo stampa. La gara e’ stata esperita con una procedura aperta nel 2024. Le informazioni citate sono riferite a eventi successivi per i quali non sono ancora pervenute comunicazioni ufficiali. Resta inteso che all’esito delle comunicazioni ufficiali verranno attivate le procedure di legge. Il tutto ovviamente per correttezza e trasparenza. Per il resto ci sono gli uffici preposti”.