“Giovedì scorso al Senato il Ministro delle Infrastrutture ha risposto alle domande della Senatrice Maiorino (M5S) sul Porto Turistico Crocieristico di Fiumicino”. È quanto si legge nella nota di “I Tavoli del Porto – Carteinregola”.

“Salvini – prosegue la nota – ha esordito sostenendo che il Consiglio dei Ministri ha fatto da semplice passacarte, senza alcuna responsabilità, nell’inserire il progetto nel decreto giubileo, pur sapendo che l’opera non sarebbe mai stata pronta per l’evento.
Ma l’aspetto più paradossale è che secondo il Ministro quello di Fiumicino non è un Porto di interesse dello Stato, poiché ‘è uno scalo marittimo non classificato in quanto tale di interesse economico nazionale e internazionale, su cui lo Stato non ha competenze gestorie’.
Ma come dovrebbe essere classificato un porto che ospita le più grandi navi da crociera al mondo? Un porto di questo tipo può essere comunale? Poiché la competenza non riguarda lo Stato, afferma in modo pilatesco Salvini, non importa quali siano le conseguenze negative nel dare corso al primo porto crocieristico privato in Italia su tutto il sistema della portualità.
Prosegue il Ministro che il porto di Fiumicino sarebbe complementare a quello di Civitavecchia, che ormai è saturo.
In realtà, da quando si è cominciato ad usare questo argomento, il traffico passeggeri della città tirrenica è aumentato del 30% e ha ancora ampi margini di crescita, anche grazie agli importanti investimenti pubblici per migliorarne l’efficienza.
In merito al ‘finanziamento interamente privato dell’opera’, ribattiamo che ciò non è del tutto vero, perché le opere di mitigazione del danno per l’inquinamento dell’aria (elettrificazione delle banchine) e per le ricadute sulla mobilità locale (trasporto intermodale) saranno a carico della spesa pubblica. Esattamente come il Sindaco Baccini e l’AD della società Fiumicino Waterfront Galliano Di Marco, anche Salvini afferma che il porto ha una destinazione prevalentemente diportistica, in quanto si prevede lo scalo di una nave da crociera ogni 4/5 giorni. Ma nei documenti i numeri dicono altro: 1,3 milioni di passeggeri da Aprile ad Ottobre con una media di oltre 6000 crocieristi al giorno, dunque almeno una nave al giorno.
Qual è la verità? Il Ministro sostiene che esisterebbe una domanda molto superiore. Non è un motivo eventualmente ragionevole per assumere una decisione sbagliata. Il porto di Civitavecchia ha una capacità residua ancora disponibile, e si potrebbe ulteriormente espandere. L’interesse pubblico sta nel rendere più sostenibili i porti pubblici anziché foraggiare quelli privati e incentivare un turismo di qualità invece di riversare milioni di ulteriori turisti nella Capitale, già allo stremo per l’iperturismo.
Ringraziamo infine la Senatrice Maiorino per aver posto la questione direttamente al Ministro che si è assunto la responsabilità politica di questa opera che rischia di destabilizzare l’intero sistema della portualità nazionale”.