“Curioso che una consigliera di maggioranza dica che l’Amministrazione non ha bisogno di consigli e sollecitazioni e poi firmi una petizione creata dai cittadini stessi riuniti in Pro loco. La coerenza non alberga nelle dichiarazioni di questa maggioranza arrogante e ripiegata su se stessa”. È quanto dice Roberto Severini, capogruppo lista civica Crescere Insieme.

“Avrebbe potuto iniziare un’azione amministrativa – sottolinea Severini −  magari unendosi  all’interrogazione già presentata invece di limitarsi a una firma su una proposta effettuata proprio per dare una scossa alla politica o far vedere alla cittadinanza il suo interesse.

Interesse che si sarebbe già dovuto vedere in aula opponendosi e non votando favorevolmente  a dicembre lo slittamento  proprio del ponticello di Passoscuro.

Ma la Magionesi ha fatto di più del semplice essere politicamente incoerente. Ha offeso tutto il lavoro delle associazioni, che conosco bene per averne fatto parte per anni, liquidando l’impegno di stimolo e proposizione dell’associazionismo con un letterale ‘Questa amministrazione non ha bisogno di sollecitazioni’.

Pensare che un’amministrazione comunale possa fare tutto da sola, senza il confronto con le associazioni e il territorio, senza le sollecitazioni sui problemi irrisolti, senza il dibattito pubblico anche con i consiglieri di minoranza, è un atteggiamento estremamente avvilente.

Non voglio fare l’elenco delle cose che il Comune avrebbe ‘dovuto fare da sé’ e non è stato in grado di fare, dalle promesse del primo mandato a quelle del secondo, perché sarebbe troppo lungo.

D’altra parte è proprio l’amministrazione Montino, per la verità solo nel primo mandato, parlò apertamente di collaborazione con il territorio, con le consulte, con il bilancio partecipato. E cosa erano quegli esperimenti se non ascoltare le sollecitazioni? E perché oggi non sono più utilizzate? Forse perché, come dice la Magionesi, il Comune non ne ha bisogno perché tanto fa da sé?

Le associazioni territoriali sono un valore, le proposte e anche le proteste un impulso democratico irrinunciabile. Così come l’azione di un consigliere di opposizione, di stimolo, controllo e suggerimento, a volte anche polemico. In una parola si parla di democrazia, ma capisco che far parlare tutti è un esercizio che richiede capacità di ascolto e voglia di confronto. Caratteristiche che non albergano in questa maggioranza”.