“Il Porto Canale di Fiumicino è un porto di seconda categoria prima classe, in gergo viene definito “porto commerciale di rango internazionale”, soggetto a ordinanze delle autorità competenti che ne regolano l’operatività in sicurezza, specialmente nel tratto che corre dalla passerella pedonale all’entrata del canale. Cosa significa: il Porto Canale è un luogo riservato esclusivamente agli operatori portuali”. È quanto fa notare Luigi Satta, delegato alla pesca e  ai rapporti con l’Autorità Portuale, che aggiunge: “ Lo stesso, le due nuove banchine a nord e a sud della Fossa Traianea, realizzate come argine protettivo contro l’esondazione del Tevere e non per la passeggiata. Morale: lì le persone non potrebbero proprio andarci. Quindi la polemica innescata dal Pd e dal presidente del circolo Aldo Moro è totalmente pretestuosa. Secondo punto, i lavori: progetto appaltato all’epoca Ciani, centrosinistra, progettista esterno. Dunque nessuna responsabilità dell’Authority che ha solo ed esclusivamente seguito le linee guida di un “luminare” che invece di migliorare la sicurezza all’interno del molo, l’ha peggiorata. Particolare questo più volte sollevato da me e dagli operatori portuali.  Facendo parte del contesto urbano di Fiumicino ormai da qualche secolo, l’amministrazione ha proposto alle autorità competenti che il Porto Canale e le banchine potessero essere fruibili da tutti i cittadini. In che modo: realizzando delle fioriere che delimitassero in qualche maniera la zona “rossa”, a uso e consumo esclusivo degli operatori portuali. E modificando il progetto preliminare, abbattendo dove possibile barriere architettoniche e realizzando rampe a norma, lungo il parcheggio, in modo tale che “la passeggiata” fosse fruibile anche alle persone con disabilità. I continui ringraziamenti al nuovo corso dell’Autorità Portuale? Sinceri, perché Pasqualino Monti ha dimostrato, a differenza di altri, un’attenzione ai problemi di Fiumicino e degli operatori di Fiumicino, e una volontà di risolvere i problemi inconsueta per noi. Ultima precisazione: tra Merlo e Monti non c’è stata poi nessuna corsa per ricoprire il ruolo di presidente di Assoporti, ma un accordo tra persone responsabili. Monti è da solo un anno alla guida dell’Autorità Portuale. C’è un obiettivo importante da raggiungere: il network di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta. Spazio per altri incarichi non ce n’era. Ecco perché la scelta Merlo. Ogni tanto qualche informazione in più servirebbe a evitare scivoloni. Il resto: come Cini e molti esponenti del Pd e altri partiti porto avanti un impegno politico volontario e gratuito (cosa non da tutti). Come Cini da decenni mi occupo di problematiche non esclusivamente politiche, quanto piuttosto di natura civica. Questo perché, come molti colleghi, credo che il paese abbia bisogno di persone che si impegnino davvero per la città e non per il proprio tornaconto personale. Ringrazio comunque le associazioni di persone diversamente abili, sempre vigili e attente a far emergere proposte per bypassare problemi. Rimango a loro disposizione, del presidente del circolo Aldo Moro e di chiunque abbia bisogno di informazioni, non tanto in quanto delegato alla pesca e ai rapporti con l’autorità portuale, piuttosto per il mio impegno civico che ho sempre messo in prima battuta. Il resto è un auspicio: cambiamo rotta, lasciamo stare le polemiche sterili e le chiacchiere da ombrellone, cerchiamo piuttosto quella giusta collaborazione che i cittadini si attendono da noi. II tempo di Peppone e Don Camillo è finito da un pezzo”.