È stata presentata dal Pd alla Procuratore della Repubblica del Tribunale di Civitavecchia una denuncia-querela per il mancato rispetto della normativa sull’abbattimento delle barriere architettoniche lungo le due nuove banchine realizzate sulla Fossa Traianea. “Evidentemente chi ha progettato l’opera – afferma il capogruppo del Pd, Michela Califano – ha dimenticato che in Italia esiste una normativa specifica, la legge 104 del 92  e il Dpr 503 del 96, per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici o privati aperti al pubblico. È inammissibile che un’opera con una valenza turistica sia inaccessibile alle persone con disabilità, evadendo chiare disposizioni di legge. Ogni giorno si leggono ringraziamenti all’Autorità Portuale, ci si spertica le mani dipingendo Pasqualino Monti come il nuovo eroe arrivato per risolvere tutti i mali della portualità. Di concreto però oggi c’è pochino, se non un rattoppo, per rimediare alle proprie inadempienze, che ha solo peggiorato l’accessibilità. E la maggioranza pensa di cavarsela così?”. Altro problema: le nuove opere non prevedono i percorsi tattili per i non vedenti, assenti in entrambe le banchine. “Queste situazioni – continua Michela Califano – dimostrano l’incompetenza di una parte della politica che costantemente dimostra tutte le proprie lacune. Il Pd non chiede altro che applicare le leggi, chi sbaglia paghi. E le norme parlano chiaro”. E secondo le normative vigenti il progettista, il direttore dei lavori, il responsabile tecnico degli accertamenti per l’agibilità o l’abitabilità e il collaudatore, ciascuno per la propria competenza, essendo direttamente responsabili, rischiano una ammenda da 5mila 25mila euro con la sospensione dai rispettivi albi professionali per un periodo compreso da uno a sei mesi.