Una deroga temporanea per la pesca dei cannolicchi entro le 0,3 miglia dalla costa. L’ha concessa la Direzione Generale della Pesca fino al 31 dicembre del 2012 a tre compartimenti marittimi italiani, quello di Gaeta, Napoli e Roma. Quest’ultimo, il Consorzio di gestione molluschi di Roma (Co.Ge.Mo.), comprende il tratto di costa che va da Passocuro a Torre Astura, quindi da Fiumicino, passando per Ostia e Torvaianica, fino ad Anzio e Nettuno. Dove 16 pescherecci abilitati al sistema draga idraulica, le “turbo soffianti”, sono stati autorizzati alla cattura dei cannolicchi sottocosta. Una concessione sperimentale, per “acquisire informazioni di carattere scientifico da trasmettere alla Commissione Europea”. Che dovrà poi decidere, in base ai risultati, se concedere o meno il nulla osta su tutto il territorio nazionale. Era stato il Ministero italiano delle politiche agricole a chiedere la deroga al regolamento europeo, ma il Comitato tecnico scientifico comunitario ha individuato “sostanziali carenze nella base scientifica a fondamento della richiesta”. Per questo la flotta, sotto la tutela europea, è stata autorizzata a pescare, per valutare il reale punto di equilibrio tra “lo sforzo della pesca e le reali capacità produttive del mare”. Queste le regole imposte alle turbo soffianti: non si potrà catturare un quantitativo giornaliero superiore ai 300 kg, il pescato deve essere sbarcato nei punti stabiliti dal Consorzio, i titolari dei pescherecci devono tenere un quaderno numerato e siglato dalla Capitaneria di Porto, nel quale indicare le giornate di pesca, le zone di cattura, i quantitativi e la loro lunghezza media. Sarà poi il Consorzio a trasmettere alla Direzione generale della pesca i dati di cattura di ogni singolo peschereccio. “Il fine di tutto questo studio è quello di tornare a pescare entro le 0.3 miglia dalla costa – dice Lorenzo Melchiorri, presidente della Co.Ge.Mo – i dati serviranno a far capire che la pesca non è uguale in tutto il Mediterraneo e che in certi casi le deroghe sono importanti per non danneggiare i pescatori e le risorse locali”. Ma intanto i primi a non collaborare sembrano proprio i cannolicchi che all’improvviso, da Passoscuro a Nettuno, sono spariti dalla circolazione. Un fenomeno che se capita ciclicamente in questo periodo di deroga per i pescatori ha il sapore della beffa.