Dal Movimento 5 Stelle Fiumicino riceviamo e pubblichiamo.
“Ricordate quando nel Novembre 2015 il Sindaco Montino per mezzo di un comunicato stampa denunciò un attacco hacker ai servizi informatici comunali? Venne poi fuori che si trattava di un banale virus, di quelli che comunemente infettano i nostri computer domestici…
Fatto ancora più grave, considerato che il sistema informatico dell’Amministrazione Comunale dovrebbe avere per legge un sistema di protezione molto più efficace, considerata l’importanza e riservatezza dei dati che custodisce.
La Commissione Trasparenza da allora si è riunita diverse volte per ottenere tutte le informazioni e la documentazione del caso, al fin di fare chiarezza sull’accaduto e sulle effettive condizioni del sistema informatico dei Servizi Sociali Comunali.
L’iter è stato lungo e laborioso, visto che in molte occasioni la Commissione non si è potuta riunire per mancanza del numero legale, causato dall’assenza dei consiglieri membri. Tuttavia alla fine, dopo mesi di convocazioni e rimandi, la Presidente Velli è riuscita a comporre il quadro completo, da cui sono emerse alcune gravi mancanze.
In primo luogo nessuno dei responsabili ha effettuato la denuncia della violazione dei dati al Garante della Privacy, che per legge andava fatta entro le 48 ore dal fatto.
In secondo luogo, per ammissione degli stessi responsabili dei Servizi Sociali, vista l’obsolescenza delle macchine e dei sistemi in uso presso l’Amministrazione Comunale, i dati personali dei cittadini sono stati salvati su supporti esterni con procedure assolutamente irregolari che mettono a rischio la riservatezza dei dati stessi.
Alla Presidente Velli non è rimasto che segnalare le gravi inadempienze alle autorità preposte per mezzo di un esposto che ha portato ad una Sanzione con relativa multa di circa €.60.000 nei confronti del Comune di Fiumicino ed alla ispezione agli uffici da parte delle autorità competenti.
Sebbene l’Amministrazione Comunale abbia fatto ricorso, rimane il fatto che la violazione di dati riservati dei cittadini non è stata segnalata alla Autorità Garante della Privacy, da nessun responsabile comunale né entro le 48 ore né dopo.
Di fatto la segnalazione al Garante è stata fatta dalla Presidente della Commissione Trasparenza , solo nella primavera del 2016, quando finalmente dopo mesi di richieste ha ottenuto tutte le informazioni complete.
Velli conclude:
“Crediamo che la riservatezza dei dati dei cittadini e la garanzia della regolarità delle procedure per la gestione delle graduatorie di accesso ai servizi comunali, siano un dovere prioritario per gli amministratori comunali. Abbiamo fatto e continueremo a fare quanto di nostra competenza perché le leggi vengano rispettate e la trasparenza garantita, ma i cittadini non pagheranno l’incompetenza degli amministratori”.