“L’utero è un complesso organo riproduttivo che coinvolge nel suo ciclico divenire tutto il corpo della donna. Lo coinvolge da un punto di vista neurologico, endocrinologico e psichico. Tutti abbiamo presenti i cambiamenti di umore delle nostre figlie e delle nostre consorti che sono un tutt’uno con il loro corpo, quindi prendere l’utero in affitto significa affittare per intero il corpo, la mente e la psiche della donna. Appare evidente e banale che non è possibile separare l’utero dalla donna. Non si capisce come al giusto sdegno verso la prostituzione, dove viene ‘affittato’ parte del corpo per un periodo più o meno lungo,  si accompagni la completa indifferenza verso l’affitto di una intera donna che per nove mesi più tutto il tempo che serve per riportare alla normalità la psiche e la mente salvo complicanze come gestosi e depressione post partum.  La gravidanza è quel miracolo biologico che dopo aver unito gamete maschile e femminile crea un nuovo essere umano unico ed irripetibile. Durante la gestazione si crea, poi, un complesso rapporto materno-fetale con uno scambio continuo di sostanze nutritive, sali minerali, elettroliti, sostanze neuro-endocrine. Si sono scritti centinaia di libri sul complesso rapporto psichico che si instaurata in gravidanza tra la donna e il feto che influenzandosi a vicenda creano quella unione speciale, che dovrebbe durare tutta la vita, tra madre e figli. Alla fine di tutto questo processo, dopo nove mesi, con un cospicuo risarcimento per le spese mediche il nuovo essere umano viene brutalmente staccato dalla madre e consegnato a ‘nuovi parenti’: praticamente viene venduto. L’attuale sindaco di Fiumicino con autorità de facto, vuole promuovere e legalizzare questa barbarie nel nome di una falsa sensibilità nei confronti di soggetti, che per motivi biologici non possono avere figli; in più neanche la legge italiana lo consente. L’uomo non è onnipotente e fa parte integrante delle leggi della natura: alcune cose si possono fare, altre no. L’attuale sindaco di Fiumicino non ha il potere di alterare queste leggi. Inoltre si consideri il fatto che le promotrici di queste norme, o le loro figlie e nipoti, per la sensibilità che le contraddistingue sarebbe interessante sapere se darebbero il proprio utero in affitto. Ipocritamente no. Dunque le uniche donne disponibili a questa pratica, allo stato attuale, sono donne povere, sole e disperate che sperano che vendendo un figlio possano riuscire a camparne dignitosamente altri tre. Questo significa voler legalizzare una nuova forma di schiavitù che caratterizzerà questo secolo distruggendo il concetto stesso di famiglia. Il nostro ideale, invece è quello di sostenere anche in modo tangibile, snellendo la macchina burocratica e con aiuti economici, fiscali e sociali le adozioni per le famiglie tradizionali di orfani e bambini in evidenti difficoltà”.

Alessandro Vicari, resp. regionale e capolista Cristiano Popolari per Mario Baccini Sindaco