Come è stato il 2016 per il turismo a Fiumicino? Per rispondere a questa domanda abbiamo interpellato Massimo Coriddi, capo delegazione Fiumicino di  Federalberghi, associazione che nel territorio comunale rappresenta ben 19 alberghi con 1782 stanze e 3000 posti letto. “Il 2016 è stato sicuramente un anno difficile per diversi motivi che hanno influenzato i grandi flussi turistici – dichiara Coriddi – basti pensare al rischio attentati nelle grandi città europee. Partiamo dai dati ufficiali pubblicati dall’Ente Bilaterale Turismo Lazio, rispetto al 2015 il calo di presenze negli alberghi di Fiumicino si è attestato a un – 5,51%, un dato negativo ma non sorprendente se paragonato ai risultati nazionali e soprattutto a Roma. Dove, nonostante l’Anno Santo, si è registrato un incremento solo del 2%, che per le strutture alberghiere si è tradotto in una crescita solo dello 0,58%, molto al di sotto di quanto stimato dalle previsioni internazionali. Tornando a Fiumicino ci sono da considerare altri elementi, per esempio che a dicembre del 2016 c’è stato un incremento delle presenze rispetto allo stesso mese del 2015, quindi un segnale in controtendenza magari di buon auspicio per il 2017”.
Fin qui i dati, poi, situazione internazionale a parte, bisogna fare i conti con quella che è considerata una grande minaccia dagli operatori. Come descritto qualche mese fa proprio su queste pagine, l’offerta turistica alberghiera lotta da tempo contro la proliferazione di forme alternative di ospitalità che ancora sfuggono ai controlli, con grave danno non solo erariale. “Nonostante il nostro ripetuto grido d’allarme – conferma Coriddi – basta consultare qualsiasi sito di prenotazione online per verificare la prolificazione incontrollata di strutture prive di autorizzazioni e di requisiti igienico-sanitari. Appartamenti in affitto venduti online senza pagamento di Iva e imposta di soggiorno, senza nessun tipo di controllo, una concorrenza sleale che non viene affatto sanzionata come dovrebbe. Le aziende alberghiere, al contrario delle strutture parallele, oltre a rispettare tutte le normative, grazie alla imposta di soggiorno producono un costante gettito diretto ai Comuni Nel caso di Fiumicino l’imposta annuale ammonta a oltre 1,2 milioni di euro. Dall’assessore al turismo della Capitale, Adriano Meloni, stanno arrivando i primi segnali di una stretta e di maggiori controlli su queste strutture, speriamo che il suo esempio sia seguito da tutti i comuni interessati dal fenomeno, in particolare da quello di Fiumicino”.
Altro tema molto sentito da Massimo Coriddi è la necessità di una politica turistica comunale il più possibile condivisa. “C’è un dato su cui credo tutti si debba riflettere – continua Coriddi – negli alberghi di Fiumicino si registrano in media 750mila presenze l’anno. Questo significa che il territorio dispone già di un consistente flusso turistico che non va solo incrementato ma per prima cosa gestito. Come categoria siamo favorevoli alla tassa di soggiorno e alla sua parziale destinazione, fissata per legge, per finanziare le iniziative turistiche locali. Ma senza entrare nel merito delle scelte fatte finora, chiediamo al sindaco Esterino Montino di istituire un tavolo permanente tra amministrazione comunale e la nostra categoria che con la sua esperienza nel settore e il contatto quotidiano diretto con i turisti è in grado di formulare proposte e idee concrete. Faccio un esempio banale quanto indicativo: ma come è possibile che a Fiumicino dove ci sono tanti importanti alberghi non esista una segnaletica turistica stradale che li indichi come in ogni altra località? L’arredo urbano, il verde pubblico, sono requisiti fondamentali per l’accoglienza ma vanno coordinati insieme tra pubblico e privato, come la maggior parte delle iniziative. Lo ripeto, partiamo da un tesoro, un patrimonio di 750mila turisti l’anno. Vogliamo pensare di studiare insieme delle proposte per accoglierli al meglio e fargli conoscere questo territorio? Al di là delle singole scelte, per quanto possa sembrare uno slogan, la mia convinzione è che insieme si può crescere. Ma è arrivato il momento di volerlo”.