Il Comitato FuoriPista, reagendo alle notizie di stampa del 27 gennaio scorso sulla crescita dei voli a Fiumicino, lancia un appello ai membri del Consiglio Regionale denunciando lo stato reale della situazione del traffico aereo a Fiumicino. E le strategie utilizzate per continuare a sostenere la necessità del Raddoppio dell’Aeroporto. Il Comitato chiede alla Regione di contribuire, come prevede la legge, alla definizione del Piano Nazionale degli Aeroporti in modo da tutelare la salute dei cittadini di Fiumicino e Ciampino e da salvaguardare l’ambiente, impedendo lo scempio della Riserva che sarebbe di enormi proporzioni.

Di seguito l’Appello ai Consiglieri Regionali.

 

Appello ai Consiglieri della Regione Lazio:

 

Nel testo che alleghiamo al presente Appello documentiamo una volta di più la situazione reale del traffico aereo a Fiumicino e descriviamo i marchingegni messi in atto per sostenere l’esigenza del Raddoppio dell’aeroporto malgrado il fatto che – con le opere in via di realizzazione di “Fiumicino Sud” all’interno dell’attuale sedime – l’aeroporto sarà in grado di soddisfare una domanda di oltre 70 milioni di passeggeri all’anno, come già prevedeva AdR nel suo Piano industriale del 2000 e come risulta dai documenti dell’ENAC .

Vi chiediamo di intervenire in qualità di membri che siedono nell’attuale Consiglio della Regione Lazio, assumendo la responsabilità di una decisione che l’art. 117 della Costituzione vi affida, e di contribuire alla definizione del Piano Nazionale degli Aeroporti per la parte di competenza della Regione Lazio, indicando per i voli low cost una soluzione alternativa a Fiumicino e Ciampino, che sia meno dannosa per i cittadini, che già ora subiscono l’impatto sulla salute degli inquinamenti atmosferico ed acustico prodotti dall’aeroporto, e che sia meno devastante per l’ambiente.

Vi chiediamo di non rendervi corresponsabili di un gioco che andrebbe a vantaggio solo dei grandi interessi speculativi, danneggiando irrimediabilmente un bene comune quale è la Riserva Naturale Statale del Litorale Romano che verrebbe cementificata per 1300 ettari.

Difficilmente i cittadini potrebbero comprendere un silenzio da parte della Regione Lazio che con evidenza risponderebbe a logiche di altra natura, che poco avrebbero a che vedere con le necessità effettive del traffico aereo e della pubblica utilità.

Riteniamo che sia arrivato il momento di fermarsi per tempo, evitando, come invece è successo per altre Grandi Opere, di procedere avanzando su una strada che poi si rivela impraticabile proprio dal punto di vista della necessità dell’opera e della sua sostenibilità, dovendo in sopraggiunta far pagare alla collettività i costi di una rinuncia troppo tardiva.

 

 

A seguito del comunicato di Assaeroporti del 27 gennaio 2015
Facciamo chiarezza sui numeri del traffico aereo a Fiumicino!

Dopo due anni di crisi in cui il sistema aeroportuale nazionale ha perduto complessivamente quasi 4 milioni di passeggeri (-1 milione nel 2012 e altri circa -3 milioni di passeggeri nel 2013), Assaeroporti ha comunicato il 27 gennaio scorso che il dato del 2014 è in controtendenza: 150 milioni di passeggeri complessivi nel Belpaese (+1,7 mln rispetto al 2013), di cui circa 38,6 a Fiumicino (+1,3 mln.).

Dai dati forniti da AdR risulta che Fiumicino aveva contribuito in modo significativo al trend negativo degli ultimi anni: un -600 mila passeggeri nel 2012 e -1,1 milioni ulteriori nel 2013. Se però mettiamo a confronto dati 2012-2014 con le previsioni, peraltro certificate dall’ENAC, la perdita in soli tre anni è veramente impressionante: -5,7 milioni di passeggeri e -54.174 movimenti!

Certo Fiumicino è il maggiore aeroporto italiano, ma è anche quello per il quale si stima di raggiungere nel 2044 ben 100 milioni di passeggeri/anno, giustificando così il progetto megagalattico di Raddoppio con la costruzione di un vero e proprio secondo aeroporto a fianco del primo in piena Riserva del Litorale Romano.

Come accade costantemente per le Grandi Opere, anche in questo caso, il Raddoppio si basa su dati irrimediabilmente ottimistici: nella documentazione portata da AdR a sostegno del Raddoppio, la curva che illustrava l’aumento del traffico a Fiumicino – dal 2012 al 2044 – sale senza incertezze verso il traguardo degli 87 mln di passeggeri/anno, anche se – bisogna pur dirlo – le previsioni avevano prudenzialmente adottato per i primi anni un tasso di crescita più contenuto, per poi impennarsi bruscamente a partire dal 2021.

Ciò nonostante è proprio in questi primi anni – cioè quando dovrebbe essere più facile fare previsioni attendibili – che le previsioni sono risultate subito fallaci. Anzi. Addirittura da prima della firma della Convenzione-Contratto di programma ENAC-AdR avvenuta a dicembre 2012, quando già si sapeva che Fiumicino aveva registrato sulle previsioni un delta negativo di -3,3%.

E certo non denota una straordinaria capacità previsionale asserire in modo trionfalistico come faceva sul Corriere il 12 marzo 2013 l’a.d. di AdR Lo Presti:  “I primi mesi dell’anno, o meglio i primi 70 giorni, ci mostrano dati significativi che confermano Roma come un importante aeroporto. Da inizio anno a ieri sera il traffico intercontinentale ha registrato una crescita del 3,6%. … il sistema aeroportuale romano ha accolto nel 2012 41 milioni di passeggeri e Fiumicino si collochi tra i primi sei aeroporti con un traffico di passeggeri passato in 10 anni da 25 a 37 milioni, con un incremento medio annuo del 4%”.

Invece, il 2013 si concluderà con un bel -7% di scarto tra previsioni certificate nel Contratto di programma e dati reali, in altre parole sono mancati all’appello 1,7 milioni di passeggeri!

Ma evidentemente la retorica non basta, e per continuare a sostenere la necessità del Raddoppio riducendo lo scarto tra previsioni e realtà si è giocata la carta dei low cost. Più dei 6 mln di passeggeri del 2013 a Fiumicino sono stati generati dalle compagnie low cost. Senza di questi, Fiumicino avrebbe avuto solo 30 mln di passeggeri, cioè un -23% sulle previsioni – un delta negativo come quello che si è verificato recentemente a Linate, e che ha convinto l’ENAC a ritirare il progetto della III Pista. Per tornare a Fiumicino, nel 2014 (anche se i dati definitivi non sono ancora disponibili) tolte le low cost i passeggeri sarebbero stati comunque meno di 32 mln, contro una potenzialità dell’aeroporto che una volta completate le opere di Fiumicino Sud, già approvate e in parte cantierizzate dentro l’attuale sedime raggiungerà la capacità di oltre 70 mln di passeggeri/anno.

Che si voglia colmare la perdita di passeggeri – per non parlare del traffico merci e postale che a Fiumicino è in caduta libera – utilizzando le strutture “sottoutilizzate” del Leonardo da Vinci può essere anche comprensibile – pur consentendo in questo modo un inedito e dequalificante connubio tra compagnie di linea e low cost – ma che questo marchingegno possa servire a giustificare la distruzione di 1300 ettari di Riserva Naturale Statale, per creare due aeroporti uno a fianco dell’altro, è veramente pura follia. Secondo queste voci, che pure girano, il Lazio si troverebbe ad avere il più grande aeroporto low cost non solo del Paese ma forse dell’intero pianeta (l’attuale Fiumicino Sud di 1600 ettari ), con accanto il nuovo Fiumicino Nord, più piccolo ma pur sempre di 1300 ettari, come hub intercontinentale.

Sono ormai in molti a pensare che dietro al Raddoppio si nascondano mire speculative che poco hanno a che fare con il traffico aereo e molto con lo sfruttamento di uno dei pochi territori sopravvissuti allo scempio che ha coinvolto tutte le aree periferiche che circondano la Capitale.