Telline, vongole e cannolicchi, scatta da oggi il fermo per la loro cattura. Fino al 30 aprile sarà impossibile trovarli sul litorale romano, almeno quelli a km zero. Come stabilisce la norma prevista dal decreto del 22 dicembre del 2000 del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, è iniziato il divieto di pesca dei “molluschi bivalvi”.

Per telline e cannolicchi la situazione vale per tutto il territorio nazionale, per le vongole, invece, dipende dalle rotazioni decise dai Compartimenti marittimi e dai loro Consorzi. Per quello di Roma, il tratto di costa che va da Palidoro fino al Circeo, il periodo di fermo 1-30 aprile coincide, quindi stop anche alle vongole per tutto il prossimo mese. Anche se i “lupini”, come vengono chiamati nel Lazio, non spariranno del tutto dalle pescherie, visto che potranno arrivare dagli altri Compartimenti marittimi nazionali dove in questo periodo la cattura sarà consentita.

“Il provvedimento nasce dall’esigenza di tutelare le risorse nel mese di aprile quando le specie sono in fase di riproduzione – spiega il biologo Claudio Brinati – è un momento delicato, se non ci si ferma si rischia di compromettere la pesca nei mesi successivi”.

Proprio per questo, per la prima volta quest’anno almeno per le telline, il Dipartimento della Pesca dello stesso Ministero il 23 marzo scorso ha inviato una nota alle Capitanerie di Porto in cui chiarisce che il divieto non è solo per i pescatori professionisti ma per tutti, dilettanti, sportivi e turisti.

Il rispetto del periodo di fermo da parte dei soli pescatori professionali non consentirebbe il raggiungimento dell’obiettivo della riproduzione della risorsa – si precisa – si invitano le autorità marittime a svolgere una maggiore e più puntuale attività di controllo su tutta la filiera al fine di evitare che, nel mese di aprile, la risorsa tellina non venga pescata”.

Solo per il Compartimento di Roma il provvedimento coinvolge almeno una ventina di vongolare e circa ottanta barche a telline, nel loro  interesse pronti a rispettare la pausa. Più difficile sarà invece dissuadere gli “abusivi” cresciuti esponenzialmente negli ultimi anni, a centinaia armati di rastrello professionale arrivano con le auto all’alba per dragare la riva e ripartire dopo qualche ora con il bottino, venduto a pochi euro al chilo.

“Finalmente il divieto di pesca delle telline è stato esteso nel periodo di fermo a tutti, come chiedevano i professionisti – aggiunge Brinati – certo per questo primo anno si pagherà lo scotto della scarsa informazione. Speriamo che i controlli da parte delle Capitaneria di Porto riescano ad evitare il peggio”.