L’ufficio scolastico regionale ha deciso la chiusura di due sezioni del plesso della scuola di Sant’Isidoro, con conseguente riduzione del personale. Ai 154 bambini, che già frequentano la scuola, il prossimo anno scolastico se ne dovrebbero aggiungere 77, evidentemente insufficienti per la Regione. L’istituto comprensivo di Maccarese, da cui dipende Sant’Isidoro, è saturo e non potrà più accogliere nessun altro alunno.

Per frequentare regolarmente la scuola dell’obbligo, quindi, i bambini saranno costretti a recarsi in località limitrofe, con grandissimo disagio per loro stessi e per le famiglie. Al di là del gesto che evidenzia un’insensibilità da parte di chi dovrebbe tutelare i nostri bambini ed il diritto allo studio, chiudere una scuola, è un fallimento totale per tutta la società. Non dimentichiamo il ruolo essenziale che questa ha all’interno di una comunità, rappresenta un faro, con il delicato compito di accogliere e formare i nostri bambini, il nostro futuro.

Chiudere una scuola significa uccidere un centro di diffusione culturale, di formazione e di educazione. Siamo perciò solidali con le famiglie che si stanno vedendo negare un diritto fondamentale. Quello che più ci indigna è che ancora una volta ha pagare sono i bambini. Sembra assurdo che dopo 2 difficili anni di pandemia, dopo aver chiesto loro innumerevoli sacrifici, senza talvolta nemmeno spiegare, dopo la Dad, dopo i distanziamenti, stiamo di nuovo privandoli di ciò che per loro è fondamentale.

La nostra speranza è davvero quella che la Regione torni sulla retta via. E’ paradossale che nonostante l’arrivo dei fondi del PNRR, grazie ai quali si parla di investire sulla scuola, su come modernizzare, ristrutturare e riformulare la stessa ci troviamo di fronte a possibili chiusure. La scuola è un’istituzione fondamentale ed essenziale. Le scuole devono essere aperte non chiuse.

Direttivo Sinistra Italiana Fiumicino